La fangoterapia, spiega ancora Buja, si compone di quattro passaggi fondamentali: l’applicazione del fango direttamente sulla pelle ad una temperatura tra i 37° C e i 38° C, il bagno in acqua termale, la reazione sudorale e il massaggio tonificante. Una forma di trattamento che spesso è associata ai fanghi è l’Idrokinesiterapia che sfrutta le proprietà fisiche e chimiche dell’acqua a fini terapeutici. E’ il trattamento ideale per chi ha deficit di forza muscolare, per chi vuole migliorare la forza fisica, ad esempio prima o dopo un intervento chirurgico, e per chi soffre di artrite. La balneoterapia invece è semplicemente l’immersione del corpo in una vasca contenente acqua termale calda arricchita di ozono: in questo modo i movimenti sono più sciolti, i muscoli si rilassano, il dolore diminuisce e le bollicine di ozono, di cui sono ricche le acque di Abano e Montegrotto, assicurano un’intensa azione vasodilatatrice.