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Momenti indelebili: i ricordi di viaggio che cambiano la vita

Secondo l'esperto bastano un profumo o un sapore per richiamare alla mente le vacanze e scatenare una tempesta emozionale. Con il progetto “Moments that last / Momenti indelebili” Swiss International Air Lines (SWISS) invita i viaggiatori a scoprire il mondo con mente aperta

Momenti indelebili: i ricordi di viaggio che cambiano la vita - foto 1
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Le vacanze sono appena finite e, già seduti alla scrivania in ufficio oppure sul divano davanti alla TV, spesso il pensiero vaga da sé per i suoi sentieri e torna ai luoghi da poco lasciati per rientrare in città. Una situazione così comune che già Edgar Allan Poe, uno dei più grandi scrittori americani, sosteneva che “viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”. Una memoria che, secondo un sondaggio condotto da Gfk per conto della compagnia aerea SWISS su un campione di 1.000 italiani, è talmente importante che l'82,9% dei nostri connazionali non cancellerebbe le foto delle proprie vacanze per tutto l'oro del mondo. Le esperienze legate ai viaggi sono inoltre capaci di radicarsi talmente in profondità nell'animo da diventare pilastri fondanti della personalità dei singoli individui: il 48,3% degli italiani, non a caso, assicura di aver compiuto almeno un viaggio che gli ha cambiato la vita. E se il 13% degli intervistati proprio durante una vacanza ha scoperto un nuovo hobby, il 19,5% in occasione di un viaggio ha iniziato una relazione affettiva.

Viaggiare, insomma, affascina da sempre l'animo umano perché molto spesso il viaggio diventa un momento indelebile della propria vita. E lascia impressi ricordi incancellabili: piccoli dettagli che nella quotidianità andrebbero persi e che invece durante una vacanza trovano spazio nella nostra memoria, come il colore di un tramonto infuocato a Bali o il suono cristallino di un ruscello di montagna sulle Dolomiti; il caotico frastuono di Hanoi o i profumi delle spezie nel suk di Marrakech, il sapore di un mango appena aperto a Manila o il calore della sabbia sotto i piedi alle Maldive… Per risvegliare in un istante sensazioni mai sopite, creando un “flash” di memoria, bastano poi un profumo, un oggetto, un sapore, una sfumatura di colore: “I nostri ricordi di viaggio occupano un posto del tutto particolare nella nostra memoria” – spiega infatti il professor Lutz Jäncke, noto neuropsicologo e docente all'Università di Zurigo, che SWISS ha coinvolto per spiegare il motivo per cui l'esperienza di viaggio è così importante. “Mentre ci abituiamo alla quotidianità, tutto ciò che è estraneo alla vita di tutti i giorni attiva istintivamente la nostra attenzione”, e la memoria autobiografica crea una sorta di “film multisensoriale” che collega le informazioni registrate dai diversi sensi durante questi momenti così particolari. Che possono riaffiorare in un istante: “è sufficiente – prosegue l'esperto – uno stimolo peculiare. I profumi sono lo stimolo scatenante più frequente per tali ricordi perché il senso che li riceve è localizzato nella parte del cervello più antica. Accanto all'olfatto, la vista svolge un ruolo significativo, ma anche i messaggi acustici o i contatti fisici possono scatenare ricordi”.

E SWISS, che trasporta le persone in tutto il mondo facendo vivere ai propri viaggiatori esperienze di viaggio uniche, ha voluto invitare i viaggiatori a scoprire il mondo con mente aperta riportando con sé i propri ricordi con il progetto “Moments that last”, momenti indelebili. Le vacanze, infatti, restano impresse per sempre nella memoria. Ciò, spiega ancora Jäncke, succede soprattutto grazie alle emozioni, che “sono fondamentalmente il collante dei nostri ricordi”. Infatti “gli ormoni, come l'adrenalina, e i neurotrasmettitori attivati durante gli stimoli emotivi favoriscono la creazione di legami sinaptici. Gli stimoli emotivi vengono quasi marchiati a fuoco nella matrice della nostra memoria autobiografica”. In vacanza “il sistema percettivo riceve tanti stimoli nuovi e inusuali che il nostro cervello elabora in via prioritaria: essi lasciano solchi profondi” e, una volta tornati alla normalità del quotidiano, “creano sensazioni di nostalgia” ma sono anche capaci di fornire “motivazione e relax”, superando situazioni difficili. Insomma, secondo il famoso psicologo della memoria Daniel Schacter, “noi siamo la nostra memoria. O meglio, siamo ciò che ricordiamo di noi”. E forse non è un caso se, di tutti i ricordi dell'ultimo anno, il 10% è rappresentato da quelli legati alle vacanze. Perché, sosteneva lo scrittore americano John Steinbeck “le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”.