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La Maddalena, santa o peccatrice? Una mostra ne indaga il mistero e il fascino senza tempo
A Forlì, fino al 10 luglio nelle sale dei Musei San Domenico, un’esposizione che attraversa secoli di arte e di storia attraverso una delle figure femminili più controverse di sempre. Con centinaia di capolavori e una moltitudine di iniziative per arricchire la proposta culturale
È una donna misteriosa, una figura unica nella storia e nell’arte: Maria Maddalena è un personaggio che ancora oggi è capace di emozionare e di conquistare, ma la cui identità e i cui misteri restano ancora irrisolti.
A lei arte, cinema e letteratura hanno dedicato capolavori che, nei secoli, hanno segnato la nostra storia e il nostro modo di percepire un personaggio controverso che ora diventa protagonista della mostra “
Maddalena. II mistero e l’immagine
” che, ideata dallaFondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico, indaga -attraverso 200 opere di artisti che spaziano dal III secolo a.C. al Novecento - le mille sfaccettature di una donna con un fascino senza tempo.Di volta in volta, peccatrice, santa, cortigiana e penitente, intellettuale o apostola, dama cortese o venere cristiana, simbolo della rivoluzione femminile o emblema del dolore, nei secoli la figura di Maria Maddalena si è andata arricchendo di elementi leggendari, mutuati anche dallo sviluppo della devozione nei suoi confronti. La mostra attraversa così millenni di interesse per la Maddalena e ripercorre la sua trasformazione nel corso dei secoli grazie alle interpretazioni dei maggiori artisti di ogni epoca.
La mostra, aperta
fino al 10 luglio
e allestita nelle saledei Musei San Domenico di Forlì
, grazie a importanti prestiti italiani e stranieri si sviluppa in 12 sezioni che (anche attraverso strumenti di digital experience e realtà virtuale) comprendono straordinari esempi di pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche, dal “Cratere apulo con morte di Meleagro” (360-340 a.C.) a “La deposizione dalla croce” (1968-1976) di Marc Chagall; dal “Noli me tangere” di Veronese a quello di Graham Vivian Sutherland, passando per “Acceptance” di Bill Viola e per i capolavori che Antonio Canova e Francesco Hayez hanno dedicato alla donna del mistero.
“Maddalena – spiega il direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forli,
Gianfranco Brunelli
- è il maggior mito femminile della storia dell'arte, la venere cristiana. L’esposizione forlivese racconta attraverso i maggiori capolavori dell'arte come la nostra storia, la nostra cultura occidentale, abbia catturato l'antica discepola di Gesù e ne abbia fatto in ogni tempo il proprio emblema. In fondo ciascun tempo si è identificato in lei: siamo Maddalena”. Una donna, chiarisce lacuratrice Cristina Acidini
, che “impersona davvero la patrona di tutte le numerose istituzioni, ecclesiastiche e civili, che in Europa s'erano venute costituendo in suo nome per l’accoglienza a donne traviate, sia redente sia da redimere”. Ed è, aggiunge lacuratrice Paola Refice
, “tra le figure più rappresentate nella storia dell'arte”, eppure “le molteplici iconografie che ne personificano il nome rispecchiano una tradizione complessa e contraddittoria” che la mostra ripercorre.
E come il personaggio, anche la mostra “