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Patente Moto, le prove in pista diventano più difficili

Sale la velocità media fino a 50 km orari

Tre prove pratiche per dimostrare di saper andare in moto, una in strada e due in pista.

Cambiano le regole per superare lʼesame di guida di chi va in moto (A, A1 e A2) e qualcuno storce il naso, perché una delle due prove in pista consiste nello scartare birilli alla velocità media di 50 km/h. Caspita che prova! Impegnativa a quella velocità e perché non tutti i circuiti sono attrezzati per farla svolgere.

Preoccupazioni espresse, tra gli altri, dal segretario nazionale autoscuole (Unasca) Emilio Patella. “Occorrono aree lunghe 90-100 metri per 30 di larghezza, e non tutti le hanno. Il rischio è di un forte rallentamento delle prove dʼesame”, afferma Patella, conscio che molte tra autoscuole e motorizzazioni civili non sono attrezzate per ospitare le prove pratiche. Gli fa eco Michele Moretti dellʼAncma, lʼAssociazione nazionale ciclo motociclo e accessori, che vede “il rischio di un tappo nello svolgimento degli esami, con possibili ripercussioni anche sulla vendita dei motoveicoli”. Se ne discuterà di certo allʼEicma, il salone della moto di Milano che apre la settimana prossima.

E dire che i nuovi esami per la patente moto rispondono a una direttiva europea del gennaio 2013. LʼItalia lʼha recepita (peraltro riducendo da sei a tre le prove), ma in quasi 6 anni non ha predisposto le strutture adeguate in tutte le province e i comuni italiani per svolgere gli esami con i nuovi criteri. Che sono più difficili, ma aumentano anche il livello di preparazione degli esaminandi, con conseguente aumento della sicurezza. Occhio però: nei giorni delle prove, il decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti impone lʼobbligo di presentarsi con guanti, giacca con protezione gomiti e spalle, pantaloni lunghi con protezione per le ginocchia, paraschiena e casco integrale.

La prima prova in pista consiste in uno slalom e un passaggio in un corridoio stretto, alla media di 30 km/h. Lʼesaminando ha 15 secondi di tempo per svolgere il percorso, dimostrando di saper stare in equilibrio. La seconda prova è quella che alza la velocità media a 50 km/h e anche qui cʼè lo slalom con un ostacolo finale da superare per poi frenare in uno spazio prestabilito. Tutto in 25 secondi. La terza prova si svolge infine su strada, nel traffico, e non cambia. In effetti la congestione dei nostri centri urbani è già di per sé una condizione di difficoltà ragguardevole.