La giungla delle patenti

Arrivano le nuove patenti moto

Un percorso a ostacoli per la guida piena

24 Mag 2013 - 15:44
 © Ufficio stampa

© Ufficio stampa

Il 19 gennaio entrano in vigore in Italia le nuove patenti europee. Riguardano perlopiù le moto e prendono il posto della patente A, mentre la classica patente B per gli autoveicoli resta sostanzialmente immutata. La riforma concerne le nuove licenze di guida emesse e, fortunatamente, non le vecchie in circolazione, ma è bene fare chiarezza perché le nuove norme creano una vera e propria giungla delle patenti.

© Ufficio stampa

© Ufficio stampa

Il vecchio “patentino” per il ciclomotore diventa patente a tutti gli effetti (si chiama AM) e abilita a guidare ciclomotori a due ruote. Può sempre essere conseguita dai 14 anni compiuti, con un corso specifico, ed è valida all’estero dai 16 anni di età. Se il ciclomotore è abilitato e chi guida ha compiuto 18 anni, la patente AM ammette anche il secondo passeggero. La “vecchia” patente A corrisponderà, dal 19 gennaio 2013, alla patente A1 e potrà essere conseguita dai 16 anni di età. Limita però la guida a scooter e moto fino a 125 cc di cilindrata e potenza non superiore agli 11 kW (15 CV) e con rapporto potenza/peso fino a 0,1 kW/Kg. Per ottenerla occorre superare un esame teorico e pratico, è valida all’estero e si può portare un secondo passeggero se chi guida ha già compiuto 18 anni.

Le prime vere sorprese arrivano quando si parla della patente A1 “automatico”, che ammette la guida di una moto o scooter con cambio automatico (variatore), ed occorre sempre superare un esame apposito. Vale lo stesso per la patente A2 “automatico”, che introduce alla nuova patente di guida A2 conseguibile dai diciottenni. Questa abilita alla guida di motocicli di qualsiasi cilindrata ma potenza massima di 35 kW (e non più 25 kW) e con rapporto potenza/peso non superiore a 0,2 kW/kg. Chi ha già la patente A1 può acquisire la A2 sostenendo soltanto l’esame pratico. Non solo, ma dopo 2 anni la patente A2 si converte automaticamente in A3 “illimitata”. Un po’ il sogno dei giovani alla fine di questo percorso a ostacoli, ma giusto se l’osserviamo sotto la lente della sicurezza stradale.

La patente A3 è quella che permette di guidare la moto in modo pieno e illimitato, senza limiti di età né di potenza del mezzo. Ma può essere conseguita a 20 anni compiuti e due anni di possesso della patente A2 oppure direttamente a 24 anni, sostenendo l’esame pratico con una moto da minimo 35 kW di potenza. Anche in questa categoria c’è la variante A3 “automatico” per veicoli con questo tipo di cambio. Chi ha la patente B potrà continuare a guidare la moto, perché equivale a una patente A1 se conseguita dopo il 26 aprile 1988, a una A se precedente. All’estero però vale solo in Austria, Belgio, Spagna e Francia (in quest’ultimo caso solo se presa entro il 2006).

Un’ultima annotazione, doverosa. Con la nuova direttiva europea, tutte le licenze di guida diventano patenti vere e proprie, anche il “patentino” AM dei quattordicenni. Significa che sono tutte soggette ai meccanismi del rinnovo periodico e dei punti e relativa decurtazione in caso di infrazione del Codice della strada.

Sullo stesso tema