Multe, lʼAsaps chiede di bloccare gli aumenti previsti dallʼinflazione
Il primo gennaio 2023 le multe potrebbero aumentare del 10% in base al caro-vita e per gli italiani potrebbe essere lʼennesima mazzata
di Antonio Angione
LʼAssociazione sostenitori della Polizia Stradale Asaps si dichiara contro lʼaumento delle multe, previsto ogni due anni in base allʼaumento del costo della vita.
I prossimi aumenti scatteranno il 1° gennaio 2023, ma con il caro-vita e il caro-carburanti di questi ultimi mesi sarebbe lʼennesima mazzata sugli italiani.
Attraverso il suo presidente Giordano Biserni, lʼAsaps chiede a tutte le forze politiche oggi in campagna elettorale di prendere impegni per bloccare lʼaumento biennale delle sanzioni al Codice della Strada. Con lʼinflazione in ascesa si paventa infatti un vero salasso per gli automobilisti. In base allʼindice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, si rischia una stangata del +10%: un divieto di sosta passerebbe da 42 a 46 euro, un accesso abusivo alle ZTL da 83 a 91 euro e un eccesso di velocità compreso tra 10 e 40 km/h dagli attuali 165 a 181 euro. Certo multare gli indisciplinati è sacrosanto, ma per lʼAsaps non al punto di minare il bilancio familiare.
“Di fronte a una situazione economica veramente critica, post emergenza Covid, aumenti di bollette e prezzi in generale a causa del conflitto in Ucraina, si rischia che le multe rimangano grida manzoniane ‒ afferma Biserni ‒ perché questi aumenti esaspereranno gli automobilisti e verranno pagati o in minima parte o mai, come dimostrato dai cali di incassi del bilancio dello Stato e degli enti locali, in materia di riscossione volontaria”. Già 10 anni fa, allʼepoca del governo Monti, ci fu un aumento delle multe del 5,4% e non venne accolto lʼinvito dellʼAsaps a evitare lʼincremento in una fase di grave crisi economica. Speriamo non accada ancora!
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