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Ducati in vendita per un miliardo

Bonomi: "A questo punto occorre un partner per crescere"

Ufficio stampa

La "rossa su due ruote" si avvia verso l'estero.

Lo storico marchio di moto Ducati, il cui caratteristico rombo del motore e' stato brevettato e che in scuderia ha il pluricampione Valentino Rossi, e' in vendita per 1 miliardo a un partner industriale che possa farlo crescere a livello internazionale, presumibilmente un grande gruppo automobilistico.

Il finanziere Andrea Bonomi che l'aveva rilevata dai fondi di investimento americani della Texas Pacific alla fine del 2005 con un cordata 'made in Italy', sceglie il Financial Times per annunciare l'avvio delle procedura di cessione tramite una vendita diretta o una quotazione entro il 2012 a un gruppo in Asia, Europa o Stati Uniti.

Il quotidiano parla di un mandato alle banche (Goldman Sachs, Deutsche Bank e Banca Imi) per una possibile quotazione a Hong Kong, sebbene i tempi ancora travagliati rendano questa opzione per l'azienda (uscita dalla Borsa di Milano a fine 2008) al momento piuttosto difficile.

Per Bonomi, una tradizione di quattro generazioni di imprenditori alle spalle (lui nato a New York, si divide fra Londra, Lugano e Milano) e protagonista di un recente blitz sulla Bpm che lo ha portato alla poltrona di presidente del consiglio di gestione, e' un'occasione di certo molto interessante: il prezzo e' circa il triplo dell'acquisizione.

La ferrea logica del private equity, in Italia poco utilizzato dagli imprenditori che preferiscono il credito bancario mantenendo il controllo della societa', suggerisce la vendita.

Certo la Ducati e' stata risanata e non caricata di debiti (l'indebitamento e' 1,7 volte gli utili) come in altre sciagurate operazioni del private equity in Italia e all'estero dove i costi delle acquisizioni sono stati trasferiti sulla societa' acquisita. La Investindustrial aveva trovato un'azienda in difficolta' sotto gli americani che erano arrivati nel 1996 subentrando alla Cagiva (padrona del marchio dal 1985), quotando poi la societa' a Milano. L'arrivo di Bonomi era stato salutato come l'occasione per il rilancio dello storico gruppo.

Ora, a fronte di ricavi in crescita a 500 milioni di euro e vendite per 40mila unita', lo storico marchio fondato nel 1926 a Bologna con un medagliere d'eccezione (ultima la vittoria alla Superbike 2011), vanta un crescente appeal nel mondo grazie anche all'arrivo di Valentino Rossi al MotoGP.

Bonomi, il cui gruppo Investindustrial ha nel portafoglio numerose societa' come Snai, vuole cosi' trovare un compratore industriale e non speculativo per la Ducati. Le voci riportate dal quotidiano sono per l'indiana Mahindra o la Bmw che pero' si e' subito affrettata smentire. Peraltro Ducati ha gia' un accordo di collaborazione la Amg della Mercedes mentre anche Volkswagen potrebbe essere interessata. Un player di quelle dimensioni, si ragiona, potrebbe trarre grande vantaggio dal blasone della 'rossa' di Borgo Panigale.