Violenze a Hong Kong, almeno 19 arresti Media: governo pronto a usare la forza
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Gli studenti: "L'esecutivo aiutato dalla mafia". Gli attacchi contro i picchetti sarebbero stati condotti da delinquenti prezzolati appartenenti alle "triadi"
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La polizia di Hong Kong ha arrestato 19 persone per le violenze che si sono verificate venerdì nel quartiere di Mongkok tra manifestanti pro-democrazia e sostenitori del governo di Pechino. Altre 18 persone sono rimaste ferite. Gli studenti sostengono che gli attacchi contro i loro picchetti sono stati condotti da delinquenti prezzolati appartenenti alle "triadi", i gruppi mafiosi locali, e hanno annullato il previsto dialogo col governo.
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Dal canto suo, stando a quanto riportano i media locali, l'esecutivo avrebbe deciso di porre fine con la forza ai blocchi stradali. Secondo fonti vicine al governo stesso, sarebbe stato infatti deciso di sgomberare con la forza le strade della metropoli.
Benny Lai, il professore di legge fondatore del gruppo Occupy Central e leader della protesta, ha sostenuto la versione degli studenti affermando che gli aggressori, che hanno ferito una decina di giovani, erano membri delle "triadi", le organizzazioni mafiose del sud della Cina, alcune delle quali sono tradizionalmente favorevoli al governo di Pechino.
Martin Lee, il 76/enne fondatore del Partito Democratico di Hong Kong ha rincarato la dose, affermano che le scene che si sono viste oggi a Mongkok, non sono altro che "una tattica comunista" che consiste nell'"usare la gente contro la gente per eliminare coloro che non gli sono graditi".