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Valanga in Pakistan, salvati gli alpinisti italiani rimasti bloccati a 5mila metri

La valanga ha provocato una vittima, lʼalpinista pakistano Imtyaz Ahmmad, e alcuni feriti, tra i quali il capo spedizione, il vicentino Tarcisio Bellò

Valanga in Pakistan, salvati gli alpinisti italiani rimasti bloccati a 5mila metri - foto 1
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Sono stati salvati i quattro membri della spedizione italiana nell'Hindu Kush, nel nord del Pakistan, travolti lunedì mattina da una valanga e bloccati a oltre 5mila metri di quota: gli elicotteri dell'esercito pakistano hanno prelevato gli alpinisti portandoli a valle.

La valanga ha provocato una vittima, il pakistano Imtyaz Ahmmad, e alcuni feriti, tra i quali il capo spedizione, il vicentino Tarcisio Bellò, che ha riportato alcune fratture.

Gli altri membri della spedizione sono Luca Morellato, di Quinto Vicentino (Vicenza) come Bellò, Tino Toldo di Caltrano (Vicenza), Davide Bergamin di Castelfranco Veneto (Treviso) e due donne pachistane, Nadeema Sahar e Sakela Numà.

La moglie di Bellò ha riferito che "il gruppo è stato raggiunto dall'elicottero direttamente al campo 2 della spedizione, a 4.800 metri quota": il marito ha riportato nell'incidente fratture a un piede e un braccio, ma anche alcuni altri componenti della spedizione sono rimasti contusi o feriti. "Voglio che si sappia però - ha aggiunto Isabella Bellò - che sono tutti alpinisti molto esperti e prendevano parte a questa spedizione di loro iniziativa, non era una spedizione commerciale ma con obiettivo di solidarietà verso la popolazione locale. Mio marito è stato il primo a portare un vero ponte in acciaio in quella zona del Pakistan".

La vetta inviolata di 5.800 metri a cui il gruppo puntava prima dell'incidente doveva essere infatti ribattezzata con il nome Lions Melvin Jones Peak, una dedica al fondatore del gruppo Lions che supporta Bellò in un progetto umanitario.