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Usa, Trump a May: "La Brexit sarà una cosa fantastica per Londra"

Il presidente americano in conferenza stampa con il premier britannico dopo il bilaterale: "Rapporto speciale con la Gran Bretagna, vogliamo più legami economici"

La Brexit sarà "una cosa fantastica" per il Regno Unito.

Lo ha detto il presidente americano, Donald Trump, nella conferenza stampa alla Casa Bianca con il primo ministro inglese, Theresa May. "L'avevo prevista, è una splendida cosa e vi aiuterà a riavere la vostra identità. Avrete le persone che vorrete avere nel vostro Paese e farete gli accordi commerciali che vorrete", ha aggiunto Trump.

Il lato positivo della Brexit - "Avrete le persone che vorrete avere nel vostro Paese e farete gli accordi commerciali che vorrete" ha aggiunto Trump in riferimento all'uscita della Gran Bretagna dall'Ue sottolineando il "diritto all'autodeterminazione" del "popolo britannico" che è "una cosa buona per il mondo". Il tycoon ha, inoltre, specificato di voler "rafforzare i legami economici e militari tra i due Paesi", legame per altro, quello con il governo di Londra, già definito "speciale". "La relazione tra Usa e Gran Bretagna "non è mai stata così forte" ha aggiunto il presidente americano durante la conferenza stampa con il premier britannico Theresa May, a conclusione del vertice bilaterale tenutosi alla Casa Bianca.

La questione Messico - Durante la conferenza stampa, Trump ha affrontato anche la delicata questione dei rapporti con il Messico. Rapporti sempre più tesi per via della costruzione del muro e dei toni di sfida tra i due Paesi. A tal proposito il presidente americano ha spiegato di aver avuto una telefonata "molto buona" con il presidente messicano Pena Nieto: nonostante il tycoon abbia affermato di aver sempre lavorato con il popolo messicano e avere un buon rapporto con esso, ha ribadito la volontà di innalzare il muro in quanto il confine è troppo debole e permeabile al traffico di droga e che proprio quel tipo di commercio "ci ha ridotto a poltiglia".

Trump: "Credo nella tortura" - Il presidente degli Stati Uniti, inoltre, ha ribadito di credere nell'efficacia dell'uso della tortura e, nello specifico, del waterboarding (il soffocamento simulato) negli interrogatori dei sospettati di terrorismo. Ma ha aggiunto di avere l'intenzione di voler lasciare la decisione, sul suo utilizzo o mneo, al suo segretario della Difesa: "Il generale James Mattis ha detto pubblicamente di non credere nella tortura. La sua opinione avrà prevalenza sulla mia perchè gli darò questo potere".