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Usa, seguace di QAnon uccide i due figli: "Erano rettiliani"

Il più piccolo aveva appena dieci mesi. L'uomo, istruttore di surf, li ha assassinati con il fucile da pesca perché "avevano il dna di serpente e crescendo sarebbero diventati dei mostri"

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"Avevano dna di serpente. Crescendo sarebbero diventati dei mostri così ho dovuto ucciderli". Con queste parole il 40enne Matthew Taylor Coleman ha confessato agli agenti dell'Fbi di aver assassinato i suoi due figli, Kaleo, di 2 anni, e Ruby Rain di soli dieci mesi. L'uomo, un istruttore di surf e per sua ammissione adepto di QAnon, avrebbe portato i bambini da Santa Barbara in California fino in Messico, prima di colpirli a morte con il fucile da pesca. 

La moglie ha dato l'allarme - Ad avvertire la polizia californiana è stata la moglie, preoccupata perché il marito aveva smesso id rispondere al cllulare dopo aver prelevato i bambini. Il giorno successivo la donna ha deciso di utilizzare la geolocalizzazione dello smartphone di Coleman, rintracciandolo in Messico. Dopo aver allertato le autorità locali, l'uomo è stato fermato al confine mentre cercava di rientrare negli Stati Uniti. A quel punto, il 40enne ha confessato il duplice omicidio, aggiungendo che "era l'unica linea d'azione che avrebbe salvato il mondo". 

 

La teoria dei rettiliani - Una stretta cerchia di creature aliene geneticamente mescolate con i rettili pronte a portare il caos. Quella dei rettiliani è una delle teorie complottiste più note negli Stati Uniti. Personaggi come la Regina Elisabetta, Mick Jagger o Barack Obama sarebbero in realtà delle lucertole antropomorfe, insinuate nella società con l'obiettivo di distruggerla dall'interno.

 

Lo scopo di persone come Coleman, secondo la loro visione, è quello di combattere l'invasione con ogni mezzo possibile. Anche sacrificando i propri figli, in nome di una guerra che non non è mai scoppiata e probabilmente mai scoppierà. 

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