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Usa, nominato un ex procuratore per i crimini di guerra per indagare su Trump | Il tycoon: "Mossa politica e ingiusta"

Jack Smith si occuperà delle inchieste sui documenti classificati trattenuti nella residenza di Mar-a-Lago e sull'assalto a Capitol Hill

Usa, nominato un ex procuratore per i crimini di guerra per indagare su Trump | Il tycoon: "Mossa politica e ingiusta" - foto 1
Ansa

Negli Usa, sarà un procuratore speciale, Jack Smith, a sovrintendere alle due indagini federali in corso sull'ex presidente Donald Trump: quella sui documenti classificati trattenuti nella sua residenza di Mar-a-Lago e quella sull'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

Lo ha deciso il ministro della Giustizia, Merrick Garland, nominando una figura qualificata con esperienza in processi su crimini di guerra. Un'iniziativa "politica" e "ingiusta" ha commentato il tycoon.

 

Già procuratore per crimini di guerra - La scelta è caduta su Jack Smith, nominato nel 2018 procuratore capo della corte penale internazionale dell'Aja, dove ha indagato sui crimini di guerra in Kosovo. Laureato ad Harvard, politicamente indipendente, è un veterano del dipartimento di Giustizia, dove ha guidato la sezione "integrità pubblica" e lavorato come procuratore statale e federale a New York e in Tennessee. Non sarà la prima volta per il procuratore fare chiarezza sull'operato di un repubblicano illustre, in passato ha rappresentato l'accusa nei casi dell'allora governatore della Virginia Bob McDonnell e del deputato Rick Renzi.

 

La reazione di Trump - In una intervista a Fox, l'ex presidente Usa ha definito "politica" e "ingiusta" la scelta di nominare un procuratore speciale. "Non é accettabile. È così ingiusto. È così politico", ha detto. Poi ha aggiunto che si tratta di un "tremendo" e "orrendo abuso di potere", "l'ultimo di una lunga serie di cacce alle streghe che è cominciata molto tempo fa". Il dipartimento di giustizia, secondo Trump, viene "usato come uno strumento di guerra". Parlando dalla sua residenza di Mar-a-Lago, Trump ha chiesto come mai non sia stato nominato un procuratore speciale anche per indagare su Hunter Biden, il figlio del presidente, che a suo avviso "ha preso soldi da Paesi stranieri".

 

La decisione finale spetta al Dipartimento di Giustizia - Il procuratore speciale inizierà a lavorare "immediatamente", godendo di una sua autonomia, anche se alla fine resterà soggetto al controllo del ministro della Giustizia, cui spetta prendere la decisione finale. "In base ai recenti sviluppi, compreso l'annuncio dell'ex presidente di ricandidarsi alle prossime elezioni e l'intenzione dichiarata del presidente in carica di correre anche lui, ho concluso che è nell'interesse pubblico nominare un procuratore speciale", ha spiegato Garland in una conferenza stampa, tre giorni dopo l'annuncio di Trump. "Questa nomina sottolinea l'impegno del dipartimento sia verso l'indipendenza sia verso la volontà di rendere conto in particolare nelle vicende sensibili", ha aggiunto.

 

 

"La Casa Bianca non ha interferito" - La Casa Bianca ha precisato di non essere stata coinvolta nella mossa. Il ministro della Giustizia ha voluto così isolare e proteggere il suo ministero da accuse e sospetti di perseguitare politicamente un rivale del presidente nel 2024, dopo che alcuni repubblicani già avevano ventilato l'ipotesi di metterlo sotto impeachment. 

 

Altri procuratori speciali - Jack Smith è il terzo procuratore speciale nominato dal 2017, dopo Robert Mueller per le indagini sul Trump nel Russiagate e John Duram nominato sotto la presidenza del tycoon nella controinchiesta sulle origini del Russiagate. Tra i procuratori speciali più noti del passato, c’è Ken Starr, morto lo scorso settembre: istruì l'indagine sul caso Lewinsky che portò all'impeachment di Bill Clinton.

 

Altri guai giudiziari per Trump - L'ex presidente dovrà così fare i conti con un nuovo "special counsel" dopo la perquisizione nella sua villa in Florida e per i fatti di Capitol Hill ma nei suoi confronti ci sono altre inchieste pendenti: da quella in Georgia sulle pressioni per ribaltare il voto del 2020 nel Peach State a quella di New York sugli asset gonfiati della sua holding.

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