Un carcere a cielo aperto per migranti

Usa, due italiani detenuti nel centro migranti "Alligator Alcatraz" in Florida

I due sono nel carcere a cielo aperto per migranti in attesa di espulsione: uno era stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti senza regolare prescrizione medica, l'altro per overstay

19 Lug 2025 - 21:52
 © Ansa

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Due italiani risultano detenuti in attesa di espulsione presso la struttura carceraria Alligator Alcatraz, nella Contea di Miami-Dade, in Florida, negli Stati Uniti. I due sono Gaetano Cateno Mirabella Costa, 45enne nato a Taormina, e Fernando Eduardo Artese, 63enne nato a Buenos Aires e con anche la cittadinanza argentina. Il primo è stato è stato arrestato il 3 gennaio 2025 per detenzione di sostanze stupefacenti senza regolare prescrizione medica e aggressione; il secondo è stato arrestato a giugno 2025 per overstay.

Mirabella Costa è stato tratto in arresto il 3 gennaio 2025 per detenzione di sostanze stupefacenti senza regolare prescrizione medica, aggressione e aggressione nei confronti di una persona con più di 65 anni ed è stato recluso presso il carcere della Contea di Marion (Florida). Il suo procedimento giudiziario si è concluso il 7 maggio con condanna a sei mesi di detenzione. A seguito della scarcerazione è stata disposta la deportazione in Italia per violazione delle norme migratorie. Mirabella Costa sarebbe stato trasferito ad Alligator Alcatraz lo scorso 9 luglio.

Fernando Eduardo Artese, cittadino italiano e argentino, residente a Las Palmas de Gran Canaria (Spagna) con moglie e due figli (iscritto Aire presso il vice consolato di Arona), è stato arrestato a giugno 2025 per overstay. Sarebbe stato fermato dalla polizia stradale per un controllo sulla sua autovettura (un veicolo di tipo commerciale) segnalata per una contravvenzione non pagata. Dal controllo sarebbe poi emerso che il connazionale svolgeva attività lavorativa in costanza di un permesso per turismo (il cosiddetto Esta). 

La famiglia di Artese è in contatto anche con il consolato generale argentino a Miami. Inizialmente detenuto presso il Border Patrol a Riviera Beach, è stato poi trasferito ad Alligator Alcatraz dal 3 luglio 2025. La struttura detentiva dove sono reclusi i due connazionali rientrerebbe nella competenza di una divisione di ICE-ERO (Enforcement and Removal Operation), con la quale, a quanto si apprende, appare complesso stabilire un'interlocuzione.

Il Consolato Generale d'Italia a Miami e l'Ambasciata d'Italia a Washington DC, che confermano la vicenda, stanno seguendo il caso con la massima attenzione, mantenendosi in costante contatto con i famigliari dei connazionali, e continuando a interessare le Autorità dell'Immigration and Customs Enforcement per reperire informazioni aggiornate sullo stato di salute dei connazionali e sulle tempistiche previste il loro rimpatrio.

Cos'è Alligator-Alcatraz

 Alligator Alcatraz non è la prigione di Alcatraz, ma un nome creato per descrivere il carcere a cielo aperto per i migranti e, secondo alcuni, ideato per scoraggiarli dal tentativo di superare il confine. Il 13 luglio 2025, il Miami Herald e il Tampa Bay Times hanno pubblicato un elenco di 747 persone detenute o in attesa di detenzione presso l'Alligator Alcatraz, controverso centro di detenzione per immigrati nelle Everglades della Florida. Tra loro compariva Fernando Eduardo Artese.

Il carcere voluto da Trump

 Il carcere di Alcatraz Alligator, dove si trovano Artese e Mirabella Costa, è stato fortemente voluto da Trump per mostrare il suo pugno duro contro i migranti. Il presidente lo ha visitato e pur ammettendo che è un centro "controverso" ha sottolineato che non gliene "frega nulla". "Potrebbe essere più duro della vera Alcatraz", ha aggiunto.

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