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Per l'intelligence statunitense c'è l'Iran dietro gli attacchi hacker alla campagna presidenziale di Donald Trump. La dichiarazione congiunta dell'Fbi e di altre agenzie federali è la prima che attribuisce formalmente la responsabilità degli attacchi informatici a un'entità straniera. Secondo l'Fbi e le altre agenzie federali, Teheran considera le elezioni presidenziali di quest'anno come particolarmente importanti ed è determinata, attraverso l'hackeraggio e altre attività, a interferire nella politica americana, per "minare la fiducia nelle nostre istituzioni democratiche". Nel mirino dei pirati informatici ci sarebbe stata anche la campagna di Kamala Harris.