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Rifugiati fermati in volo per Usa, primi ricorsi contro ordine Trump

Malala: "Mi si spezza il cuore", Le Nazioni Unite: "Si interrompe una lunga tradizione di accoglienza". Azioni legali contro il decreto del presidente

Arrivano i primi contraccolpi dell'ordine esecutivo con cui il presidente americano Donald Trump ha sospeso con effetto immediato la mobilità di tutti i rifugiati e le persone provenienti da sette Paesi a maggioranza islamica.

Quelli che erano già in volo per gli Stati Uniti sono stati fermati e trattenuti negli aeroporti di arrivo. Sul decreto di Trump avvocati e gruppi per la difesa dei diritti umani stanno attivando azioni legali.

Sette passeggeri da Iraq e Yemen respinti su volo Cairo-Ny - A sei passeggeri di origine irachena e un cittadino yemenita è stato impedito di imbarcarsi su un volo dell'EgyptAir da Il Cairo diretto a New York. Secondo quanto riportano fonti dell'aeroporto egiziano, i passeggeri arrivati nel gate sono stati fermati, nonostante fossero in possesso di visti validi, e imbarcati su voli diretti nei loro Paesi di origine.

Due rifugiati iracheni fermati a New York - Segnalati dal New York Times anche i casi di due rifugiati iracheni che sono stati fermati allo scalo di New York: sit ratta di Hameed Khalid Darweesh, che ha lavorato per conto del governo Usa in Iraq per dieci anni, e di Haider Sameer Abdulkhaled Alshwi, arrivati negli Usa per ricongiungersi alla moglie, che ha lavorato come contractor per gli Usa, e al giovane figlio. I loro avvocati hanno già presentato ricorso e avviato le procedure per una possibile class action.

Respinto un passeggero dal Canada - La canadese WestJet Airlines ha fatto sapere di aver respinto un passeggero che sarebbe dovuto partire per gli Stati Uniti su uno dei suoi aerei, per rispettare l'ordine esecutivo che vieta alle persone provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana di entrare negli Usa. Lo ha fatto sapere una portavoce, sottolineando che la compagnia aerea rimborserà il biglietto a chi non potrà partire a causa dell'ordine imposto dal presidente americano, Donald Trump.

Onu: "L'America non smetta di accogliere chi scappa dalle guerre" - L'Onu ha chiesto agli Stati Uniti di portare avanti la lunga tradizione di accoglienza senza fare distinzioni di razza, nazionalità o religione. L'appello è arrivato in una dichiarazione congiunta dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni e dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati. Secondo Unhcr e Oim "i rifugiati dovrebbero ricevere uguale trattamento di protezione e assistenza, e opportunità di reinsediamento, a prescindere dalla loro religione, nazionalità o razza".

Malala: "Il decreto mi spezza il cuore" - "Mi si spezza il cuore nel vedere che il presidente Usa chiude la porta ai bambini, alle madri e ai padri che fuggono dalla violenza e dalla guerra". Così l'attivista e premio Nobel per la pace 2014 Malala Yousafzai sul decreto anti-rifugiati firmato da Donald Trump. "Mi si spezza il cuore nel vedere che l'America volta le spalle a una storia gloriosa di accoglienza dei rifugiati e degli immigrati: la gente che ha aiutato a costruire il suo Paese, pronta a lavorare duramente in cambio di una equa opportunità a una nuova vita", scrive ancora Malala sulla pagina Facebook del suo Malala Fund. E ancora: "Mi si spezza il cuore nel vedere che i bambini rifugiati siriani, che hanno sofferto sei anni di guerra e non hanno alcuna colpa, sono soggetti a discriminazione".

Ue: "L'Europa resta apaerta a tutti" - Da Bruxelles, la Commissione Ue non commenta le ultime decisioni di Trump, ma una portavoce ricorda che il presidente Juncker ha più volte ripetuto che "l'Europa è e rimane aperta a chi scappa dai conflitti o dal terrorismo, indipendentemente dalla loro religione".

Hollande: "Serve una risposta ferma dall'Europa" - Ha invocato "fermezza" da parte dell'Europa nei confronti di Trump il presidente francese Francois Hollande, a Lisbona per il vertice dei Paesi mediterranei dell'Europa. "Quando ci sono dichiarazioni che vengono dal presidente degli Stati Uniti sull'Europa - ha detto - e quando parla del modello della Brexit per altri Paesi, penso che sia bene rispondergli. L'Europa avvii il dialogo con fermezza".