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Ucraina, la Russia annuncia la fine delle manovre militari in Crimea | Ma per la Nato le truppe "sono aumentate"

Zelensky: "Non vediamo alcun ritiro". E l'Alleanza valuta  nuove forze in Centro ed Est Europa. Blinken scettico: "Non abbiamo visto prove del rientro delle truppe russe. Ancora forze al confine"

ritiro truppe russe, ucraina
Ansa

Dopo settimane di tensione al confine ucraino, la Russia ha annunciato la fine delle esercitazioni militari nella Crimea annessa a Mosca, dove il dispiegamento di truppe aveva alimentato i timori di un'invasione dell'Ucraina.

I soldati, ha reso noto il ministero della Difesa in un comunicato, stanno tornando alle loro guarnigioni. L'annuncio del ritiro non convince però la Nato: per Stoltenberg infatti le truppe russe "sono aumentate non diminuite". Dello stesso avviso anche il presidente ucraino Voldymyr Zelensky: "Non vediamo ancora alcun ritiro russo". In serata il presidente Usa Joe Biden avrà una telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

 

"Le unità del distretto militare meridionale, dopo aver completato la loro partecipazione alle esercitazioni tattiche, si stanno spostando verso i loro punti di schieramento permanente", ha affermato il ministero della Difesa in un comunicato. Allo stesso tempo, la tv di Stato ha trasmesso le immagini di unità militari che attraversavano un ponte che collega la penisola controllata dalla Russia alla terraferma.

 

 

Zelensky: "Non vediamo ancora alcun ritiro russo, solo avvicendamenti"

"A essere onesti reagiamo alla realtà che abbiamo e non vediamo ancora alcun ritiro. Ne abbiamo appena sentito parlare: per ora sono solo dichiarazioni". Lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Voldymyr Zelensky, parlando con la Bbc in un campo di addestramento militare nell'Ucraina occidentale. "Per quanto riguarda la minaccia, ho detto molte volte che siamo sereni perché ricordiamo che tutto questo non è iniziato ieri. Succede da molti anni", ha aggiunto. E ha poi chiarito che la Russia sta solo "effettuando alcuni avvicendamenti tra i contingenti".

 

Blinken: "Non abbiamo visto un significativo ritiro russo" - Scettico sul ritiro della Russia anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che in un'intervista alla Abc afferma di non aver visto prove del ritiro delle truppe russe e avverte: "La minaccia in Ucraina resta reale, sfortunatamente c'è una differenza tra quello che la Russia dice e quello che fa. Non vediamo un significativo ritiro. Al contrario, continuiamo a vedere forze al confine".

 

Nato: valutiamo nuove truppe in Centro ed Est Europa - Così, i ministri della Difesa della Nato hanno "incaricato" l'Alleanza di "valutare la presenza di nuove truppe nell'Europa centrale e orientale", ha detto Stoltenberg. Nel frattempo, decine di paracadutisti statunitensi sono atterrati in Polonia vicino al confine con l'Ucraina nell'ambito di un dispiegamento di diverse migliaia di soldati per rafforzare il lato orientale della Nato. Lo hanno affermato giornalisti della France Presse che hanno visto i soldati lanciarsi da un aereo militare e, a terra, salire su autobus all'aeroporto di Rzeszow, a 100 chilometri dal confine con l'Ucraina. 

 

Al via maxi-esercitazioni russe nel Mediterraneo - Dall'altra parte, la Russia ha schierato bombardieri a lungo raggio con capacità nucleari e jet da combattimento che trasportano missili ipersonici nella sua base aerea in Siria. I velivoli prendono parte a massicce esercitazioni navali e aeree nel Mediterraneo orientale, che erano state annunciate un mese fa. Lo riferiscono media siriani e panarabi, secondo i quali la visita in Siria del ministro della Difesa russo, Sergej Shoigu, è coincisa con l'avvio di queste esercitazioni, definite "le più massicce dai tempi della Guerra fredda". 

 

Borrell: verificare ritiro soldati russi da Crimea

Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha espresso cautela di fronte all'annuncio del ritiro delle forze russe dalla Crimea, sottolineando che è necessario prima "verificarlo". Commentando la notizia ai microfoni di radio France Inter, l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera ha detto che il ritiro, "se fosse vero, senza dubbio" sarebbe un segnale di distensione. Tuttavia ha aggiunto: "Bisogna sempre controllare".

 

Von der Leyen: "Da Mosca ora fatti oltre alle parole" - "Credo che la diplomazia non ha abbia detto l'ultima parola ma ora dobbiamo vedere i fatti oltre alle parole". Lo ha detto Ursula von der Leyen alla plenaria di Strasburgo. "La Nato non ha ancora visto segni chiari di ritiro". E sul gas il presidente della Commissione Ue ha spiegato: "Abbiamo esaminato tutte le possibili perturbazioni se la Russia sceglie di usare l'energia come leva di pressione e posso dire che per questo inverno siamo al sicuro. Con gli Stati membri abbiamo messo a punto misure di emergenza che possiamo mettere in campo se si arriva a una crisi totale: oltre 200 navi di Gnl sono in arrivo in Europa. Ma dobbiamo anche investire per liberarci dalla dipendenza dalla Russia per il gas".

 

Stoltenberg: "Vediamo altre truppe di Mosca in arrivo" Dubbi sull'effettivo ritiro arrivano anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo cui le truppe russe "sono aumentate non diminuite": "Stiamo monitorando molto da vicino cosa accade. Allo stesso tempo registriamo le aperture di Mosca al dialogo diplomatico e siamo pronti in questo senso. Ma stiamo ancora aspettando la reazione della Russia alle nostre risposte scritte inviate il 26 di gennaio".

 

Mosca replica: "Non prenderemo più sul serio le sue dichiarazioni" - Alle parole del numero uno della Nato Mosca replica: "Non prenderemo più sul serio le dichiarazioni di Stoltenberg". La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova dice: "Non siamo interessati, onestamente, alle dichiarazioni di Stoltenberg, che o è il segretario generale della Nato, o è un banchiere, non ho ancora capito". Il riferimento è al fatto che Stoltenberg è stato nominato capo della Banca centrale di Norvegia per i prossimi sei anni: assumerà l'incarico a settembre, dopo aver lasciato la Nato. 

 

Il Cremlino: il riconoscimento del Donbass va contro gli accordi di Minsk - Vladimir Putin ha "preso nota" della richiesta della Duma di riconoscere le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel sud-est ucraino, ma un'iniziativa del genere non rispetterebbe gli accordi di Minsk. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che gli Usa avevano condannato l'ipotesi di un riconoscimento.

 

Xi a Macron: serve una soluzione politica alla crisi - Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto una soluzione politica al conflitto in una conversazione telefonica con il presidente francese Emmanuel Macron. Il leader cinese ha anche chiesto di utilizzare il formato Normandia (Germania, Francia, Russia, Ucraina). 

 

Berlino: sabato i ministri Esteri del G7 a Monaco per la crisi Ucraina - Il governo tedesco ha confermato l'intenzione di tenere una riunione dei ministri degli Esteri del G7 a margine della prossima Conferenza sulla sicurezza di Monaco. I colloqui si dovrebbero svolgere il 19 febbraio, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri tedesco Christopher Burger, citato dai media internazionali. 

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