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Tusk: "Non ci sono margini per evitare la Brexit" ed evoca l'inferno per i falchi | Downing Street: "Pensi prima di parlare"

Il presidente del Consiglio Ue: "Nessuna retromarcia è più possibile e lʼaccordo non si rinegozia, dobbiamo essere pronti anche al fiasco"

Tusk:
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"Ci sono ancora 50 giorni prima dell'uscita del Regno Unito dall'Ue.

So che ancora un gran numero di persone nel Regno Unito e nel continente desiderano un'inversione di questa decisione. Ma al momento non esiste alternativa alla Brexit". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, aggiungendo poi: "Il senso di responsabilità ci dice anche di prepararci per un possibile fiasco in caso di mancato accordo".

Attacco ai falchi della Brexit: "Un posto all'inferno" - Tusk, che della Brexit e dei suoi scenari ha parlato in una dichiarazione congiunta con il premier irlandese Leo Varadkar, ha inoltre affidato al suo account Twitter un commento al vetriolo contro i promotori della Brexit, scrivendo: "Mi chiedo come sia lo speciale posto all'inferno riservato a coloro che hanno promosso la Brexit senza neanche aver abbozzato un piano su come attuarla in modo sicuro".

Downing Street: "Tusk pensi prima di parlare" - Parole durissime a cui è arrivata, gelida, la replica di un portavoce di Downing Street: "Sta a Donald Tusk valutare se usare questo tipo di linguaggio sia di aiuto". Il portavoce ha tagliato corto spiegando che il referendum sulla Brexit "è stato il più vasto esercizio di democrazia nella storia di questo Paese. Il popolo ha votato per lasciare l'Ue, l'obiettivo ora è uscire in modo ordinato, con un accordo, nel miglior interesse sia del Regno Unito sia dell'Unione europea".

"Evitare il no-deal" - Nella sua dichiarazione finale con il Varadkar, Tusk ha sottolineato che "il nostro compito principale oggi è di evitare una Brexit con no-deal", tornando a "ricordare che l'accordo di ritiro non è aperto a rinegoziazioni". Il presidente del Consiglio europeo ha quindi affermato: "Spero che sentiremo dalla premier Theresa May un suggerimento realistico su come porre fino all'impasse". La May è infatti attesa giovedì a Bruxelles, dove incontrerà Tusk e il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.

"Remain scenario impossibile" - Sull'ipotesi di una retromarcia Tusk chiude qualsiasi spiraglio dicendo: "So che tanti nel Regno Unito, nel continente, in Irlanda" lo desiderano e "io sono sempre stato con loro, con tutto il cuore. Ma i fatti sono inconfutabili. Al momento, la podizione pro-Brexit del premier britannico e del leader dell'opposizione esclude questa opzione. Non esiste una forza politica e non esiste una leadership efficace per il 'remain'. Non sono contento, ma con i fatti non si discute. Il nostro compito più importante è prevenire uno scenario senza accordo".

Irlanda, "nessuna scommessa sulla pace" - Riguardo alla questione Irlanda Tusk ha dichiarato: "Per noi la priorità assoluta è la questione delle frontiere sull'isola di Irlanda, e mantenere il processo di pace secondo l'Accordo del venerdì santo. Non c'è posto per congetture, l'Ue è un progetto di pace e non faremo scommesse sulla pace o metteremo un sigillo con la data sulla riconciliazione. Per questo insistiamo sul backstop". E ancora: "Dateci una garanzia credibile per la pace nell'Irlanda del Nord e il Regno Unito lascerà l'Ue come un amico fidato. Spero che il governo del Regno Unito presenti idee che rispettino questo punto di vista e, allo stesso tempo", trovino una maggioranza stabile e chiara alla Camera dei Comuni. "Credo fermamente che sia possibile una soluzione comune e farò tutto quanto è in mio potere per trovarla".

Al termine della dichiarazione congiunta, a microfoni ancora accesi in sala stampa, il premier irlandese Leo Varadkar si è rivolto a Tusk dicendogli: "Ti daranno un bel problema nella stampa britannica..." e Tusk ha risposto ridendo "Sì, lo so". Il riferimento del premier irlandese era alle parole di Tusk sull' "inferno" per chi "ha promosso la Brexit senza un piano".