FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Turiste scandinave uccise in Marocco, arrestato anche uno svizzero

Avrebbe addestrato a sparare gli autori del brutale omicidio, offrendo loro strumenti di comunicazione legati alle nuove tecnologie

Turiste scandinave uccise in Marocco, arrestato anche uno svizzero - foto 1
-afp

Un uomo svizzero che vive in Marocco è stato arrestato a Marrakech per presunti legami con i sospetti arrestati nei giorni scorsi per l'omicidio delle due turiste scandinave.

L'uomo, imbevuto di ideologia estremista e con anche la cittadinanza spagnola, è "sospettato di aver insegnato ad alcune delle persone coinvolte in questo caso ad usare gli strumenti di comunicazione delle nuove tecnologie e di averle addestrate a sparare", riferisce la polizia.

Reclutamento per terrorismo - L'inchiesta ha rivelato che l'uomo aveva aderito a "operazioni di reclutamento e arruolamento di cittadini marocchini e subsahariani per attuare piani terroristici in Marocco", secondo quanto dichiarato dall'unità incaricata dell'Antiterrorismo marocchina. Le autorità di Rabat hanno già arrestato 18 persone per i loro presunti legami con il duplice omicidio, descritto come "terrorismo" dal Marocco.

I quattro principali sospetti, catturati a Marrakech nei giorni successivi all'assassinio, appartengono a una cellula ispirata allo Stato islamico, ma "senza contatto" con i leader dell'Isis in Siria o Iraq, ha detto il capo dell'antiterrorismo di Rabat, Abdelhak Khiam. Uno di loro, Abdessamad Ejjoud, venditore ambulante di 25 anni, è sospettato di essere il capo della "cellula terroristica". È lui che parla in un video girato una settimana prima dell'omicidio, in cui i quattro principali sospettati dichiarano fedeltà al capo dell'Isis, Abou Bakr Al-Baghdadi. Un video che mostra la brutale uccisione delle due donne è inoltre stato diffuso online, suscitando profonda commozione in Marocco; le autorità lo considerano autentico, secondo fonti vicine all'inchiesta.