Vacanza si trasforma in tragedia

Sharm el-Sheikh, turista italiana muore durante un'immersione nel Mar Rosso

La 37enne albergatrice Lara De Cassan è stata colpita da un malore improvviso

30 Ott 2025 - 11:25
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Una vacanza in famiglia a Sharm el‑Sheikh si è trasformata in tragedia per un'albergatrice 37enne, Lara De Cassan, di Arabba, frazione del comune di Livinallongo del Col di Lana, in provincia di Belluno. La donna ha perso la vita lunedì 27 ottobre nel corso di un'immersione nel Mar Rosso, a causa di un malore improvviso. Lara era sposata e aveva tre figli. Con la famiglia era partita per godersi un momento di pausa dopo la stagione lavorativa.

Chi era la vittima

 La vittima apparteneva a una storica famiglia di albergatori della valle Fodom. Dal 2014 lei e il marito gestivano la struttura "Garnì Serena" a Precumon di Arabba. Lei si occupava dell'accoglienza degli ospiti e della preparazione delle colazioni, mentre il marito era il tuttofare della struttura oltre a essere maestro di sci e snowboard. Sul sito web della struttura si legge: "Soggiornare qui significa entrare a far parte di una storia fatta di passione, ospitalità e amore per le Dolomiti".

Il cordoglio della comunità

 La notizia della morte di Lara ha profondamente colpito Livinallongo del Col di Lana e tutta la valle Fodom. Il sindaco Oscar Nagler ha espresso "a nome dei nostri concittadini… la vicinanza più sentita e affettuosa a tutti i parenti e amici di Lara. È un lutto che ci lascia senza parole e che colpisce il cuore della nostra comunità". Tanti i messaggi di affetto rivolti alla famiglia De Cassan anche da parte dei colleghi albergatori, degli insegnanti delle scuole frequentate dai figli della coppia e delle numerose associazioni locali. Tutti si sono stretti attorno ai familiari, offrendo anche sostegno logistico nelle pratiche per il rimpatrio della salma dall’estero.

Rientro della salma in Italia e funerali

 In queste ore la famiglia di Lara De Cassan sta completando le pratiche necessarie per il rientro in Italia della salma, con l’assistenza delle autorità consolari italiane al Cairo. Il rimpatrio, seguito anche dall'ambasciata, consentirà di fissare la data dei funerali ad Arabba, dove tutta la comunità attende di poterle rendere omaggio. Le esequie si svolgeranno nella chiesa parrocchiale del paese non appena saranno concluse le procedure burocratiche e di trasporto.

Come avviene il rimpatrio di una salma dall'estero

 Quando un cittadino italiano muore all’estero, la procedura per il rimpatrio della salma coinvolge le autorità locali e quelle italiane. L'ambasciata o il consolato del luogo forniscono assistenza ai familiari, facilitando la raccolta dei documenti necessari, tra cui certificati di morte, permessi sanitari e nulla osta al trasporto. Il trasferimento avviene solo dopo l'autorizzazione rilasciata dalle autorità del Paese straniero e dal Comune italiano di destinazione, secondo quanto previsto dalla Convenzione di Berlino del 1937 e dalle norme di polizia mortuaria. Il viaggio della salma avviene di norma per via aerea, all'interno di una bara metallica sigillata, come stabilito dalle disposizioni sanitarie internazionali. Le spese sono in genere a carico dei familiari, ma alcune polizze viaggio o assicurazioni private possono coprire parzialmente i costi. I tempi di rimpatrio dipendono dalle verifiche locali e dai tempi tecnici di trasporto: solo dopo l'arrivo in Italia è possibile fissare la data dei funerali. Le procedure possono variare da Paese a Paese, in base alle leggi locali e agli accordi bilaterali in vigore.

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