Trump mette fine a piano Obama per Dreamer (giovani immigrati)
Riguarda circa 800mila persone senza permesso. Ma dovrà vedersela col suo partito

Il presidente americano Donald Trump intende mettere fine al programma dell'era Obama che consente di studiare e lavorare ai Dreamer, ovvero ai giovani immigrati senza documenti arrivati negli Stati Uniti da bambini. Lo riporta Politico citando alcune fonti, secondo le quali la decisione di mettere fine al piano Daca, il Deferred Action for Childhood Arrivals, entrerà in vigore fra sei mesi. L'annuncio è atteso per martedì.
L'annuncio ufficiale è atteso nelle prossime ore, ma Trump avrebbe già informato lo Speaker della Camera Paul Ryan di come intende procedere. Per il presidente si tratta di una decisione difficile, che gli attirerà le critiche anche del suo stesso partito, parte contrario all'abolizione del piano-Obama perché a decidere dovrebbe essere il Congresso e non il presidente. "Se Trump abolisce il programma, il Congresso deve agire immediatamente e rirpistinarlo", afferma l'ex candidato alla Casa Bianca, Bernie Sanders.
La Silicon Valley contro Trump - A opporsi seccamente alla cancellazione del piano e all'espulsione probabile di 800mila ragazzi la Silicon Valley al grand completo, che ha già rivolto una lettera aperta a Trump chiedendogli di mantenere il programma. A firmare la missiva 350 amministratori delegati, da Mark Zuckerberg a Jeff Bezos, passando anche per Warren Buffet e Mary Barra. Oltre ad aver firmato la lettera, l'amministratore delegato di Apple Tim Cook è tornato a esprimere il proprio appoggio ai Dreamer. "Con me ne lavorano 250. Io sto con loro, meritano rispetto e una soluzione che affondi le radici nei valori americani", ha twittato.
Trump sembra però intenzionato ad andare avanti per la sua strada, rispettando le promesse fatte al suo popolo di sostenitori anche a costo di alienarsi il suo partito e le grandi aziende americane. La decisione è destinata a inasprire lo scontro con il Congresso all'apertura della calda stagione autunnale, che vede fra le prime decisioni da prendere l'approvazione del budget per evitare uno shutwdown e l'aumento del tetto del debito, legato probabilmente agli aiuti per far fronte alla emergenza di Harvey.
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