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Tonga, la storia di un falegname disabile: "Sopravvissuto galleggiando tra le onde per 24 ore"

"Una storia che non dimenticherò mai in vita mia", ha scritto su Facebook uno dei figli dell'uomo

Ha dell'incredibile la storia di un falegname disabile, Lisala Folau, spazzato via dallo tsunami a Tonga e sopravvissuto galleggiando tra le onde per 24 ore.

"Una storia che non dimenticherò mai in vita mia - ha scritto su Facebook uno dei figli dell'uomo -. Piango quando penso a mio padre che nuotava nell'Oceano dopo lo tsunami. Mi si spezza il cuore immaginandoti mentre bevi l'acqua del mare, papà, ma sei un uomo forte".

Il racconto - Folau stava imbiancando la sua casa sull'isola di Atata quando suo fratello e un nipote lo hanno avvertito dello tsunami. In un attimo le onde li hanno travolti e l'acqua era dappertutto. Mentre il fratello cercava aiuto, lui e una nipote si sono arrampicati su un albero. "Sono disabile, cammino molto male, un bambino cammina meglio di me", ha detto il falegname raccontando la sua storia a una radio locale.

 

 

Quando le onde si sono abbassate hanno deciso di scendere dall'albero, ma proprio in quel momento un'altra onda li ha travolti e trascinati in mare aperto. A quel punto non avevano appigli, erano le sette di sera ed era buio pesto. Lisala e la nipote galleggiavano, trascinati dalla corrente, chiamandosi a vicenda. "A un certo punto dalla riva ho sentito mio figlio che gridava il mio nome", ha detto l'uomo, aggiungendo di aver deciso di non rispondergli sapendo che avrebbe rischiato la vita per salvarlo.

 

Tonga, le prime foto della devastazione

 

Così ha cercato un tronco al quale aggrapparsi pensando che almeno, se fosse morto, la sua famiglia avrebbe recuperato il cadavere. Invece con il suo mezzo di fortuna è riuscito ad arrivare su un'altra isola, Toketoke, dove ha visto una motovedetta della polizia, ha preso uno straccio e ha cominciato ad agitarlo ma non è riuscito a farsi vedere. Ha poi deciso di provare a spostarsi verso un'altra isola ancora, Polo'a, dove - dalle 10 di mattina - è arrivato attorno alle 18 di sera.

 

"Ho gridato aiuto ma non c'era nessuno. Pensavo a mia nipote che era stata spazzata via, mentre io ero riuscito a sopravvivere", ha raccontato. Alle 21 è riuscito ad arrivare a Sopu, dove si è trascinato barcollando sulla strada asfaltata ed è stato soccorso da un'auto.

 

Il Guardian, che ha riportato la sua storia, non è stato in grado di stabilire cosa sia successo al fratello e ai nipoti del falegname. Tuttavia, solo tre persone sono state confermate come morte in seguito allo tsunami che ha travolto l'arcipelago e nessuna di Atata.

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