FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Thailandia, sergente spara in un supermercato: è una strage

Jakkrapanth Thomma, di 32 anni, prima di essere ucciso, ha trucidato almeno 20 persone nello shopping mall di Korat, nel nord-est del Paese. Liberate centinaia di persone grazie allʼintervento degli agenti

Venti morti e 32 feriti: è la più grave sparatoria di massa della storia della Thalandia, dove un sergente dell'esercito di 32 anni, per motivi ancora ignoti, ha sparato all'impazzata all'esterno di uno shopping mall di Korat a nord-est di Bangkok, per poi asserragliarsi per ore armato fino ai denti. In tarda serata le forze speciali hanno fatto irruzione, ucciso il militare e preso il controllo dell'edificio, liberando centinaia di persone.

Il killer, il sergente Jakrapanth Thomma, ha iniziato la sua missione di sangue attorno alle 16 locali, uccidendo il colonnello suo superiore e la suocera dell'uomo. Ha poi saccheggiato il deposito d'armi di una caserma dell'esercito, da dove è fuggito con pistole, una mitragliatrice, e oltre 700 proiettili.

 

A bordo di un veicolo militare Hummer si èdiretto verso il centro di Korat, e all'esterno del mall ha aperto il fuoco su passanti inermi e ha scatenato un incendio sparando a una bombola del gas, per poi barricarsi all'interno del centro commerciale. Una telecamera interna dell'edificio lo ha ripreso mentre camminava nei corridoi deserti col fucile spianato.

 

Prima che Facebook oscurasse il suo profilo, per alcune ore Thomma ha documentato il suo attacco con diversi post sul social network, con video e testi. "E' il momento di scaldarsi", ha scritto a sparatoria appena iniziata. Dopo aver sparato all'impazzata, si è anche auto-ripreso in un video in cui diceva sorridente che gli faceva male il dito per aver premuto troppo il grilletto.

 

Strage in Thailandia, soldato spara in un centro commerciale

Un altro messaggio postato in precedenza lasciava trasparire un risentimento, non èchiaro verso chi esattamente, che potrebbe essere alla base del movente: "Si arricchiscono con la corruzione e sfruttano altre persone... pensano di poter portare all'inferno soldi da spendere?". Il massacro ha provocato shock nel Paese.

 

Questo weekend in Thailandia si celebra la festa buddista del Makha Bucha, che commemora un incontro del Buddha con i suoi discepoli. E' una giornata che milioni di thailandesi - al 95% buddisti Theravada - hanno onorato recandosi ai templi per riflettere sugli insegnamenti del Buddha, e che si è invece conclusa seguendo gli sviluppi di un massacro senza precedenti nel Paese.

 

La strage conferma come il "Paese dei sorrisi" - espressione abusata che maschera profonde divisioni sociali e diffusi metodi di giustizia sommaria - abbia un problema con le armi da fuoco. Dopo le Filippine, la Thailandia ha il secondo tasso di morti per arma da fuoco ogni 100mila abitanti nel Sud-est asiatico, con una cifra del 20 per cento più alta di quella degli Stati Uniti.

 

Sebbene il possesso delle armi sia fortemente regolamentato, al mercato nero è facile procurarsene una. Nell'ultimo anno, altri episodi di violenza brutale in luoghi pubblici hanno fatto discutere, e alcuni osservatori hanno fatto notare come la crescita delle disuguaglianze e un'economia stagnante possano contribuire ad innescare gesti inconsulti o estremi da parte di individui con problemi mentali.

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali