Missili balistici, navi ed elicotteri: la pressione militare della Cina su Taiwan
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La risposta di Taipei alle operazioni di Pechino dopo le polemiche per la visita di Nancy Pelosi
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Taiwan organizzerà questa settimana due esercitazioni di artiglieria "a fuoco vivo", con proiettili veri, su larga scala nel sud dell'isola per testare la sua prontezza al combattimento di fronte alle crescenti minacce militari di Pechino. Lo hanno reso noto le forze armate di Taipei. Le unità militari coinvolte includono il comando di artiglieria, le truppe di fanteria di stanza a Pingtung, il comando di difesa di Hualien e la guardia costiera dell'isola.
Esercitazioni nel sud dell'isola - L'operazione sarà condotta a Fenggang, nel sud dell'isola, e segue le esercitazioni lanciate dalla Cina in risposta alla visita della speaker del Parlamento Usa Nancy Pelosi. Secondo quanto riferisce la stampa di Taiwan, le esercitazioni saranno martedì e giovedì. Le forze armate condurranno inoltre le esercitazioni annuali il 5 settembre, sempre a Pingtung.
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Le operazioni della Cina - L'iniziativa si aggiunge alle operazioni di "controllo e tracciamento" che il ministro della Difesa taiwanese ha potuto tenere negli ultimi giorni seguendo i tiri di missili balistici, il volo di aerei e la navigazione delle unità di guerra cinesi, spesso oltre la linea mediana dello Stretto di Taiwan.
Taiwan: manovre cinesi verso chiusura - Il ministero dei Trasporti dell'isola ha intanto affermato che "l'interdizione al volo e alla navigazione" in sedi delle sette zone intorno all'isola, designate off-limits a seguito delle maxi esercitazioni della Cina, è venuta meno da domenica, rimarcando così che le operazioni dell'Esercito popolare di liberazione si stanno avviando alla fine. Il bando sulla settima zona, nelle acque a est di Taiwan, rimarrà in vigore fino alle 10 locali di lunedì 8 agosto. "I voli e le partenze possono riprendere", ha aggiunto il ministero segnalando un ritorno graduale alla normalità per i trasporti.