Strage di Manchester, Isis: colpire anche i bambini non è sbagliato
"Uno non dovrebbe soffrire per lʼuccisione collaterale di vittime innocenti, perché Allah ha detto: non addolorarti per i miscredenti"

Nessuna pietà per le vittime innocenti ("infedeli") dell'attentato al concerto di Manchester, con tanti ragazzi ad affollare l'evento. La possibilità di colpire anche bambini nelle azioni jihadiste è teorizzata nel quinto numero della rivista "Rumiyah", promossa dall'Isis, in un articolo chiamato "Collateral carnage". Il magazine è punto di riferimento per le strategie e la propaganda dello Stato islamico, che ha rivendicato la strage di Manchester.
"Uno non dovrebbe addolorarsi - si legge nell'articolo - per l'uccisione collaterale di donne e bambini miscredenti, perché Allah ha detto: 'Non addolorarti per i miscredenti'. Invece, bisognerebbe realizzare che Allah ha decretato la loro morte dalla sua esatta giustizia e grande saggezza. Il combattente deve fare il massimo per portare avanti la causa di Allah, indipendentemente dal massacro collaterale prodotto tra le masse di infedeli".
Inoltre, prosegue Rumiyah, "si dovrebbe ricordare che gli infedeli hanno ucciso molte più donne e bambini musulmani. E, comunque, anche se non fosse così, sarebbe ancora consentito colpire le masse di miscredenti senza riguardo per le uccisioni collaterali di donne e bambini". La rivista cita infine poi "il benedetto massacro di Nizza" come "un eccellente esempio del massacro collaterale provocato durante il corso della jihad".
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