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Turchia, resa dei conti dopo il golpe: "Seimila arresti". Erdogan: "Faremo pulizia nello Stato dal virus Gulen"

Parte la controffensiva dopo il colpo di Stato fallito. In manette anche il capo della base Nato di Incirlik. Nuovi scontri in aeroporto a Istanbul: almeno undici persone fermate

Turchia, resa dei conti dopo il golpe:
Afp

"Faremo pulizia in tutte le istituzioni dal virus" dei sostenitori di Fethullah Gulen, l'ex imam che, secondo Ankara, ha ispirato il golpe.

L'annuncio è del presidente Recep Tayyip Erdogan. Intanto è stata convocata una riunione di emergenza: il vertice potrebbe servire a reintrodurre la pena di morte. Il ministro della Giustizia: "Seimila arresti, altri ne arriveranno". In manette anche il capo della base di Incirlik, da cui partono i raid contro l'Isis.


"Non lasceremo le piazze. Questa non è un'operazione che dura 12 ore. Andremo avanti con determinazione", ha detto Erdogan, ai funerali di alcune vittime del fallito golpe nella storica moschea Fatih di Istanbul. Secondo il ministero degl Esteri, le vittime del fallito colpo di Stato sarebbero 290: 190 civili oltre a 100 militari golpisti.

Arrestato il consigliere militare di Erdogan - Il colonnello Ali Yazici, consigliere militare del presidente, è stato arrestato per complicità nel fallito golpe, come riferisce il quotidiano Daily Sabah, precisando che venerdì sera, mentre Erdogan era nella località balneare di Marmaris, nel sud-ovest del Paese, il colonnello, che dovrebbe sempre essere al seguito del presidente, era ad Ankara. Sarebbe stato Yazici a informare i golpisti che Erdogan si trovava a Marmaris, favorendo così anche il sequestro del suo segretario generale, Fatih Kasirga, poco dopo la fuga del presidente.

Gulen accusa Erdogan - Intanto proseguono le indagini per fare luce sul tentato golpe. L'uomo indicato esplicitamente da Erdogan come la mente del colpo di Stato, il predicatore Gulen, respinge ogni accusa un'intervista al New York Times: "Tutto ciò potrebbe essere stato organizzato dall'opposizione o dai nazionalisti. Vivo lontano dalla Turchia da 30 anni e non sono stato io".

Gulen, che vive in America e che è motivo di forte tensione tra Washington e Ankara, punta poi il dito contro Erdogan: "In quanto credente non possono accusare senza prove, ma alcuni leader organizzano dei falsi attentati suicidi per rafforzare il loro potere, e questa gente ha questo tipo di scenario in testa".

Turchia, Erdogan ai funerali delle vittime del golpe fallito

Kerry: "Irresponsabile accusare gli Usa" - Dopo la telefonata tra il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, e il segretario di Stato Usa, John Kerry, a proposito delle procedure giudiziarie e dei problemi relativi all'estradizione di Fethullah Gulen, Kerry è intervenuto pubblicamente, sottolineando che è "irresponsabile accusare un coinvolgimento americano" nella vicenda.

Tra gli arrestati anche il capo della base Nato di Incirlik - Continuano, intanto, gli arresti. Il ministro della Giustizia turco ha detto che "6mila persone sono già finite in manette, ma il numero salirà". Il Consiglio supremo dei giudici e procuratori turchi (Hsyk) ha ordinato l'arresto dei 2.745 magistrati, già rimossi perché ritenuti fedeli a Gulen. In manette anche il capo della base militare Nato di Incirlik, il generale Bakir Ercan Van.

Nuovi scontri a Istanbul - Nel tardo pomeriggio, nuovo scontri sono stati segnalati tra le forze di sicurezza turche e alcuni sostenitori del golpe all'interno del secondo aeroporto di Istanbul, Sabiha Gokcen, nella parte asiatica della città. Almeno undici persone sarebbero state fermate.

Colloquio Putin-Erdogan: "Vediamoci presto" - Il presidente russo Vladimir Putin ha auspicato, nel corso di telefonata con il presidente Erdogan, un rapido ritorno alla stabilità. Putin ha "presentato le condoglianze per le numerose perdite di vite umane fra i civili e fra i poliziotti, e ha auspicato un rapido ritorno all'ordine costituzionale e alla stabilità". I due hanno concordato di incontrarsi "presto" di persona.