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Usa 2016, ecco come un attacco hacker potrebbe boicottare il voto

Le elezioni possono diventare bersaglio di assalti informatici in più modi: dalla manomissione delle schede ai risultati stessi

Election Day.

La tensione è alle stelle, o meglio a stelle e strisce. E non solo per la curiosità di scoprire chi sarà il nuovo presidente degli Stati Uniti, ma anche per la possibilità che le elezioni possano diventare bersaglio di un boicottaggio, ossia di un attacco hacker. L'attenzione cibernetica è stata alta durante tutta la campagna elettorale, ma mai come oggi si teme la manomissione delle schede elettorali e/o dei risultati stessi.

La tecnologia informatica e il suo controllo erano già stati determinanti durante le elezioni di Barack Obama. Ma mai come in queste presidenziali sono stati coinvolti attori stranieri, come la Russia, e apparati di sicurezza nazionale. E, a proposito del Cremlino, è di pochi giorni fa il botta e risposta tra i russi e gli americani riguardo ai possibili attacchi hacker. Ma, forse ancora più determinante, è stata l'intrusione nel sistema informatico del Comitato Nazionale dei Democratici, nonché l'attacco alla posta elettronica del direttore della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta, da parte di Wikileaks. Migliaia di mail rese pubbliche, secondo l'Fbi con lo zampino dei servizi russi. 

Il voto elettronico - Ma le elezioni sono davvero a rischio hacker? E come? La prima possibilità di manipolazione riguarda il voto elettronico, utilizzato in molti stati, il cui meccanismo, come spiega Wired, è il seguente: all'elettore viene data una scheda da passare nella voting machine, ossia un lettore di schede magnetiche, collegata a un terminale centrale in cui vengono "collezionati" tutti i voti. Le schede vengono poi resettate e riusate. Questo tipo di votazione comporta alcuni rischi: in primis, la possibilità, con la costruzione di un piccolo circuito, di resettare la scheda mentre si è in cabina e eleggere più volte lo stesso candidato. O ancora di riprogrammarla, così da poter inviare più voti contemporaneamente. Ad essere manomesso potrebbe essere, però, anche il terminale centrale, attraverso malware appositi. Basterebbe una chiavetta Usb infetta per riuscire nell'intento.

I registri elettorali - Inoltre, pur essendo off-line, le macchine per la votazione devono essere aggiornate e alcune sono vecchie di almeno 10 anni. Un altro problema potrebbe essere rappresentato dai registri degli elettori, interamente digitalizzati. Si tratta degli elenchi dei nomi di chi può votare. Se manomessi, alcuni cittadini potrebbero essere cancellati dalle liste e questo potrebbe rappresentare ritardi, nonché ricorsi e accuse di brogli. 

Possibile blocco informativo - E ancora, potrebbe verificarsi un attacco hacker come quello del 21 ottobre scorso al provider Dyn, che ha bloccato parecchi siti internazionali. Questo provocherebbe un blocco informativo, che potrebbe influenzare il voto. 

I risultati - Ma soprattutto, gli attacchi hacker potrebbero colpire i risultati stessi, al momento della loro trasmissione. L'intervento verrebbe scoperto, ma comunque creerebbe ritardi e paralisi. 

Per evitare che tutto ciò accada, il governo sta producendo uno sforzo senza precedenti coordinato dal Dipartimento per la sicurezza nazionale, col supporto del Pentagono.