Trump cita Mussolini ma la frase è di un soldato italiano
Bernardo Vicario la scrisse su un muro di una casa il 14 giugno 1918 prima di un bombardamento che distrusse il suo battaglione nel Trevigiano

"Meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora", frase retwittata da Donald Trump e frettolosamente attribuita al Duce, è stata in realtà scritta sul muro di una casa a Fagarè (Treviso) il 14 giugno del 1918 da un soldato, Bernardo Vicario, sei ore prima del bombardamento che distrusse il suo battaglione. Da quel giorno è stata ripresa più volte e compare anche nel film "La Grande Guerra" di Mario Monicelli.
La frase è stata sempre attribuita ad un soldato ignoto, fino a quando l'ex combattente Bernardo Vicario chiarì la sua origine in una lettera del 23 ottobre 1931, poi ripresa nel libro di Piero Tessaro "Aquile e Angeli sul Grappa e sul Piave": "Tale leggenda è stata scritta da me la sera del 14 giugno 1918, alle ore 19, cioè sei ore prima del grande bombardamento che provocò la scomparsa del mio battaglione di cui non restarono che pochi superstiti. Tale leggenda mi è stata dettata dal compianto Maggiore Rigoli Cav. Carlo ed io, come zappatore presso il comando del battaglione, eseguii tale ordine scrivendo come potei su quel rozzo muro all'entrata del paese ove aveva sede il primo Battaglione del 201° Reggimento Fanteria...".
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