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Emailgate, Fbi: indagine chiusa, nessun illecito di Hillary Clinton

La candidata democratica tira un sospiro di sollievo. La fine delle indagini potrebbe essere il colpo di grazia a Trump

Per quanto riguarda le indagini sulle email di Hillary Clinton valgono le stesse conclusioni di luglio.

"Non le abbiamo cambiate", afferma il numero uno dell'Fbi, James Comey, in una nuova lettera al Congresso, nella quale sottolinea che la revisione di tutte le nuove email della candidata democratica sia stata portata a termine e che l'indagine sia da considerare chiusa perché non è stato rinvenuto alcun illecito.

La chiusura delle indagini sarà la battuta di arresto definitica per Trump? - La conclusione lampo delle indagini arriva a 48 ore dal voto e potrebbe essere l'ultimo tassello per portare la Clinton alla Casa Bianca. Già prima della diffusione della notizia, tutti i sondaggi di questo ultimo weekend che precede l'Election Day vedevano la candidata democratica accelerare verso il traguardo e in vantaggio nello sprint finale.

L'ira di Trump: "Hillary protetta" - Quello che sembra essere il capitolo finale sull'emailgate rappresenta un colpo durissimo per Trump, forse quello del ko. Mentre la candidata democratica, dopo la "sorpresa d'ottobre" che l'aveva fatta precipitare nei sondaggi, ha tirato ora un enorme sospiro di sollievo. Si è infatti detta soddisfatta e guarda con grande ottimismo a martedì 8 novembre.

La reazione di Trump non si è fatta attendere. Il tycoon infatti durante un comizio a Minneapolis ha commentato la chiusura della indagini accusato la candidata democratica di essere stata protetta: "E' un sistema truccato. E Hillary Clinton è protetta". 

Una decina gli Stati ancora incerti che saranno ago della bilancia - A decidere le sorti dei prossimi 4 anni degli Stati Uniti ci sono però ancora una decina di Stati che i sondaggi danno in bilico e dove tra i due candidati ci sono meno di 5 punti di differenza se non addirittura un testa a testa. E' qui che in queste ore si svolge una vera e propria caccia all'ultimo voto, dalla Florida all'Ohio, dalla Pennsylvania alla North Carolina. Vincere uno di questi Stati vuol dire acquisire una dote di grandi elettori che può rivelarsi determinante per raggiungere il 'magic number' dei 270 necessari per la conquista della presidenza.