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Scontri Hong Kong, frecce sugli agenti | Polizia: "Pronti a sparare"

Cannoni ad acqua contro i manifestanti, mentre alcuni agenti hanno lanciato gas lacrimogeni

Hong Kong, ennesima giornata di scontri

A Hong Kong un agente è stato colpito ad una gamba da una freccia, durante scontri con i manifestanti fuori dalla locale università.

La polizia ha quindi minacciato il ricorso a "colpi di arma da fuoco" se gli agenti dovessero continuare a misurarsi con manifestanti che hanno "armi letali".

Dopo una giornata di tregua, la tensione è tornata altissima e ha visto l'epicentro al Politecnico, diventato un castello fortificato dagli attivisti pro-democrazia, non ancora espugnato nella notte nonostante l'assedio di molte ore e gli assalti ripetutamente falliti da parte delle forze dell'ordine schierate con ogni attrezzatura in dotazione. Gli studenti asserragliati hanno fatto ricorso a tattiche di difesa medievali: fortificazioni, arco e frecce, balestre e catapulte per lanciare  le molotov.

 

 

I cannoni ad acqua e i mezzi pesanti non hanno sbloccato la situazione e la violenza è andata avanti per ore. Ai lacrimogeni degli agenti, gli studenti hanno risposto lanciando mattoni, molotov e oggetti contundenti. Uno stallo che è andato avanti per ore, mentre la polizia ha cominciato a isolare la zona.

 

Gli scontri tra manifestanti e polizia sono tornati violenti quando le autorità hanno tentato di riaprire al traffico il tunnel di Cross Harbor, la galleria chiave della viabilità della città visto che collega Kowloon con l'isola di Hong Kong.Passa vicinissima all'ateneo, quanto basta per gettare benzina sul fuoco. Sono stati dati alle fiamme i gabbiotti di pedaggio e un incendio è stato appiccato anche vicino alla galleria.

 

Scuole chiuse Rimarranno chiuse anche lunedì le scuole a causa dei persistenti disordini dovuti alle proteste in corso. L'Ufficio per l'Istruzione ha fatto sapere che tutte le lezioni, dalla scuola materna fino alla scuola superiore, verranno sospese per motivi di sicurezza. Il provvedimento era già stato preso per i giorni scorsi, a partire da giovedì dopo aver subito critiche per non aver deciso prima la chiusura. Molti studenti si sono uniti alla protesta, in alcuni casi anche giovanissimi, sono stati infatti arrestati anche alcuni ragazzi di appena 12 anni.

 

Il presidente cinese Xi Jinping giovedì aveva mandato da Brasilia un durissimo avvertimento per il ritorno alla calma a Hong Kong (il compito più urgente è "porre fine alla violenza e al caos e restaurare l'ordine").

 

Pechino: "Se situazione degenera non staremo a guardare" Dopo Xi Jinping è stata l'ambasciata cinese in Italia a rincarare la dose. "Qualora la situazione continuasse a peggiorare e si creasse una crisi acuta che il governo regionale non riesce a tenere sotto controllo, che può creare confusione o che mina la sovranità nazionale e la sicurezza, il governo centrale cinese non resterà seduto a guardare", ha detto l'ambasciatore cinese in Italia Li Junhua in un'intervista al Tg2. "Qualsiasi persona o forza tenti di dividere la Cina, non potrà mai vincere, anzi andrà incontro a punizioni legali", ha avvertito. 

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