Brasile, scontri durante maxi-operazione contro i narcos
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L'obiettivo del blitz è stata la cattura di trafficanti legati al Comando Vermelho, la principale organizzazione criminale della città
È di oltre 100 morti il bilancio degli scontri a fuoco che infiammano le favelas della zona nord di Rio de Janeiro, in Brasile. L'obiettivo dell'operazione è stata la cattura di trafficanti legati al Comando Vermelho (Cv), la principale organizzazione criminale della città, accusata di gestire il traffico di droga e di espandere la propria influenza in aree controllate da gruppi rivali. La risposta dei gruppi armati al blitz è stata immediata e violenta: diversi autobus sono stati incendiati e usati come barricate, mentre pesanti colonne di fumo sono visibili da più punti della metropoli.
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Si è trattato della più sanguinosa operazione di polizia mai avvenuta nella storia della città. Nella mega-operazione, che si è concentrata nei Complessi di favelas di Penha e Alemão, sono stati impiegati 2.500 agenti, accolti con uno sbarramento di fuoco dai membri del Comando Vermelho, che hanno persino lanciato contro gli agenti granate dai droni. L'operazione ha portato all'arresto di 81 persone. Nelle ore successive all'operazione, i criminali hanno poi eretto barricate in alcune località, incendiando autobus e alcune auto, impedendo così il passaggio dei mezzi di soccorso.
Il Comando Vermelho è un gruppo criminale coinvolto nel traffico di droga e armi. Fondato nel 1979 in una prigione di Rio, negli ultimi anni si è espanso in altri stati. In Brasile, è secondo solo al Primeiro Comando da Capital (PCC), con sede a San Paolo e suo più acerrimo rivale, aggiunge El Pais. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Volker Türk ha espresso in un post sui social il suo "orrore" per quanto avvenuto: "Ricordiamo alle autorità i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale e sollecitiamo che vengano condotte indagini tempestive ed efficaci".