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Regionali in Germania, boom della Destra ma l'argine di Cdu e Spd regge

Si è votato in Brandeburgo e Sassonia, i populisti anti migranti fanno il pieno di voti ma non hanno i numeri per governare le regioni

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Il temuto sorpasso sui partiti tradizionali non c'è stato, ma l'estrema destra tedesca dell'AfD ha registrato un balzo in avanti nelle elezioni regionali in Brandeburgo e Sassonia, nella ex Germania Est, 30 anni dopo la caduta del Muro di Berlino.

La marea nera del malcontento ha portato i populisti dell'Afd a triplicare il consenso in Sassonia e a doppiarlo in Brandeburgo.

Regge l'argine di Cdu e Spd - Il partito cristiano-democratico (Cdu) della cancelliera Angela Merkel e quello socialdemocratico (Spd) al momento senza una guida - i due pezzi dell'inquieta Grande coalizione al potere a livello nazionale - hanno conservato il primato nelle rispettive roccaforti che governano da tre decenni. Ma hanno subito perdite destinate a scuotere Berlino condizionando due dibattiti politici: l'elezione del nuovo leader Spd a dicembre e la leadership dell'attuale erede di Merkel alla guida della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer. Un ulteriore elemento di riflessione è atteso con i risultati delle elezioni fissate in Turingia per il 27 ottobre.

Alternativa per la Germania (AfD), che fa della sua lotta contro la politica di accoglienza dei migranti della cancelliera negli ultimi anni il suo cavallo di battaglia, è avanzata notevolmente rispetto alle ultime regionali del 2014, ma in Brandeburgo il primo posto lo mantiene la Spd e in Sassonia lo conserva la Cdu. Il partito non sarà dunque in grado di governare i due Laender, visto che tanto la Spd quanto la Cdu avevano avvertito che non sarebbero stati disponibili ad alcuna coalizione con l'AfD.

I numeri degli exit poll - Stando agli exit poll, in Sassonia l'AfD ottiene il 27,5% dei voti, dietro ai conservatori di Merkel che si attestano al 32%, ma in netto progresso rispetto al 9,7% che aveva registrato cinque anni fa; la Cdu pero' segna un calo rispetto al 2014, quando aveva ottenuto il 39,4%. Quanto al Brandeburgo, cioè la regione intorno a Berlino, l'AfD ottiene fra il 22,5% e il 24,5%, contro il 27,5% della Spd, mentre nel 2014 si era attestata al 12,2%.

L'estrema destra: "Grande successo" - Senza ottenere il primo posto, e senza essere in grado di governare le due regioni, l'estrema destra ha comunque rivendicato un "grande successo". "Non siamo ancora la forza piu' potente, manca ancora qualcosa. Il lavoro comincia", ha ammesso tuttavia un responsabile del movimento, Alexander Gauland. I due Laender si potrebbero ritrovare governati adesso da ampie alleanze di destra e sinistra, a rischio di far salire il malcontento.

L'est della Germania conferma di essere la roccaforte elettorale dell'AfD, che invece è molto più debole nell'ovest del Paese. In queste regioni, in cui molti giovani continuano a emigrare ogni anno verso l'ovest dove i salari sono più allettanti, i tedeschi avvertono delusione, nonostante un forte calo della disoccupazione da 10 anni a questa parte. Oltre un elettore su due (il 54% in Sassonia e il 51% in Brandeburgo) ritiene che gli abitanti dell'est vengano trattati come cittadini di serie B, stando a un sondaggio diffuso domenica dall'emittente Ard. E la politica di accoglienza dei rifugiati voluta da Merkel dal 2015 ha così dato fastidio a parte della popolazione, che ha avuto la sensazione che lo Stato si occupasse più dei migranti che delle loro sorti. Paure che l'AfD ha cavalcato facendo campagna contro le formazioni tradizionali, che ha assimilato all'ex partito comunista della Ddr.