Parigi, fermati i 4 poliziotti autori del pestaggio ai danni di un produttore musicale di colore
In un video, che ha fatto il giro del web, la violenza del pestaggio
Sono in stato di fermo i 4 poliziotti sospesi per il pestaggio di Michel Zecler, il produttore musicale di colore, picchiato per 20 minuti dagli agenti davanti al studio di registrazione. I 4 saranno interrogati, poi arriveranno i provvedimenti. Fonti dell'Eliseo parlano di un Emmanuel Macron "furioso": Per Le Monde in edicola oggi, il nuovo caso di violenze della polizia caso "infanga la Francia". Gli agenti inchiodati da un video che ha fatto il giro del web.
Se non ci fosse stato questo video a raccontare come sono andate le cose oggi Michel Zecler produttore musicale, sarebbe probabilmente ancora in prigione. Per 12 minuti di pugni ha ricevuto colpi - alcuni col manganello - da parte di tre agenti. Era sul marciapiede, fuori dal suo ufficio. Alla domanda sul perché non avesse la mascherina, Michel ha fatto appena in tempo ad accennare il rientro nello studio che i tre agenti lo hanno inseguito ed è iniziato il pestaggio senza che l’uomo riuscisse a dare le proprie generalità.
Dopodichè i poliziotti hanno lanciato un lacrimogeno all’interno per far uscire tutti i presenti. E poi l’hanno arrestato. "Voglio capire perché sono stato aggredito da persone che indossavano un'uniforme della polizia. – ha detto Zecler”.
Come dice il suo avvocato, se non ci fosse stato il video della camera fissa , non sapremmo la verità. Dai rapporti degli agenti si legge, infatti, aggressione e resistenza a pubblici ufficiali, atteggiamento agitato e puzza di droga.
E’ la seconda volta questa settimana che riprese video documentano la brutalità della polizia di Parigi. Martedì il governo aveva ordinato un'indagine sullo sgombero dei migranti dalle tende piazzate in segno di protesta in Place de la Republique. Il ministro dell'Interno Gerard Darmanin aveva definito alcune scene dello sgombero "scioccanti” pur ribadendo la fiducia nel capo della polizia di Parigi. Intanto è in discussione al parlamento un progetto di legge che limita e punisce l’uso di video per documentare l’operato degli agenti.
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