"Le religioni non siano considerate subculture, ma culture vere e proprie. Ognuno sia libero di esteriorizzare la propria fede". Poi sui migranti: "Vanno integrati, non ghettizzati"
"Un Paese dev'essere laico. Gli Stati confessionali finiscono male". E' quanto afferma papa Francesco in un'intervista al quotidiano francese La Croix. Tuttavia, sottolinea il Pontefice, la Francia tende a "esagerare la laicità" per colpa di "un modo di considerare le religioni come una subcultura, non una cultura vera e propria". "Ciascuno - ribadisce - deve aver la libertà di esteriorizzare la sua fede".
"Credo che una laicità accompagnata da una solida legge che garantisce la libertà religiosa offra una cornice per andare avanti - spiega il Pontefice -. Siamo tutti uguali, come figli di Dio o con la nostra dignità di persone, ma ciascuno deve aver la libertà di esteriorizzare la sua fede". La Francia "dovrebbe fare un passo avanti su questo tema, per accettare che l'apertura alla trascendenza sia un diritto per tutti".
Papa Francesco ha poi parlato dell'emergenza migranti. "La peggior accoglienza è di ghettizzarli, quando bisognerebbe al contrario integrarli - ha spiegato -. A Bruxelles i terroristi erano dei belgi, figli di migranti, ma venivano da un ghetto". "A Londra - ha aggiunto - il nuovo sindaco (musulmano) ha prestato giuramento in una cattedrale e sarà senza dubbio ricevuto dalla Regina. Questo mostra per l'Europa l'importanza di ritrovare la sua capacità di integrare. Penso a Gregorio il grande, che ha negoziato con quelli che chiamava barbari, che si sono poi integrati".
"Su eutanasia e nozze gay sia il Parlamento a discutere" - L'intervento del Pontefice ha affrontato anche temi spinosi come l'eutanasia o il matrimonio gay. "Tocca al Parlamento discutere, argomentare, spiegare, ragionare", ha detto Francesco. "Così cresce una società. Una volta che la legge è approvata, lo Stato deve rispettare le coscienze. In ogni struttura giuridica, l'obiezione di coscienza deve essere presenta perché è un diritto umano. Compreso per un funzionario del governo, che è una persona umana. Lo Stato deve anche rispettare le critiche".