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Strage di Dallas, le storie dei cinque agenti uccisi

Le storie delle vittime dellʼattacco al corteo per le strade della città

Uccisi mentre erano in servizio per il loro Paese.

Uccisi per mano di un 25enne reduce della guerra in Afghanistan che ha trasformato una notte di protesta a Dallas in una lunga notte di terrore. Brent Thompson, Patrick Zamarripa, Michael Krol, Lorne Ahrens e Michael Smith sono le vittime della strage nella città. Sono loro i morti, freddati dai colpi di Micah Johnson.

Brent Thompson, 43 anni, è stato il primo a essere identificato. Lavorava per la polizia della Dallas Area Rapid Transit, della quale era entrato a fare parte nel 2009. Prima di Dallas, Thompson aveva lavorato per DynCorp International, aiutando ad addestrare militari in Afghanistan e in Iraq. La sua carriera nella polizia è iniziata nell'ufficio dello sceriffo della contea di Navarro, dove era stato assegnato al sistema carcerario.

Veterano della Marina americana con trascorsi in Iraq, Patrick Zamarripa era un fan dei Rangers e dei Dallas Cowboys. Viveva a Forth Worth, con sua moglie e una bambina di due anni. "Era un bravo ragazzo. Il suo sogno era essere poliziotto" lo descrive George Aranda, responsabile della National Latino Law Enforcement Organization.

Michael Krol prima di trasferirsi a Dallas lavorava nel sistema penitenziario della contea di Wayne, in Michigan. Un'occupazione che ha svolto fra il 2003 e il 2007. 40 anni, è ricordato come un uomo tranquillo, amante dello sport. "Amava raccontare agli amici le storie assurde che gli capitavano nei suoi turni di servizio - spiega il cognato - ma era estremamente fiero di essere un poliziotto".

Lorne Ahrens non passava inosservato per la sua robusta corporatura che, secondo alcuni dei suoi amici, lo faceva somigliare a un orso grizzly. Era sposato con un detective della polizia di Dallas, padre di due bimbi di 10 e 8 anni, ed era agente da 12 anni. "Gli piaceva scherzare - raccontano oggi i colleghi -. Faceva sempre ciò che doveva fare, ma aveva un gran senso dell'umorismo. Era nostro amico, un nostro fratello".

Michael Smith era entrato a far parte della polizia nel 1989, ed era stato nominato 'Poliziotto dei poliziotti' nei mesi scorsi per la sua devozione e i il suo impegno al lavoro. In servizio era stato ferito anche in passato, quando un membro di una gang aveva cercato di ferire il suo compagno. Sposato da oltre 20 anni, era padre di due ragazzini.