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Muslim ban, Corte Suprema: si applica solo per chi non ha legami in Usa

I giudici hanno parzialmente ripristinato lʼentrata in vigore del provvedimento. Per essere esentati bisognerà dimostrare una stretta relazione familiare negli States. Trump: "Eʼ una chiara vittoria"

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I giudici della Corte Suprema statunitense hanno stabilito che per ora il Muslim travel ban, il bando dell'amministrazione Trump sugli ingressi da alcuni Paesi musulmani, si può applicare solo alle persone che non hanno legami con una persona negli Usa.

L'Alta Corte ha quindi deciso che il provvedimento sarà esaminato in ottobre, quando verranno ascoltate le parti. Nel frattempo alcune disposizioni contenute nel provvedimento possono entrare in vigore.

Per essere esentati dal bando le persone dovranno dimostrare una stretta relazione familiare negli Stati Uniti. Il legame con un'azienda o con un ente dovrà essere documentato formalmente e nel dettaglio. Gli studenti ammessi a un'università americana saranno esentati dal bando, così come un lavoratore che ha già accettato un'offerta di lavoro.

A ottobre l'esame sull'incostituzionalità - La Corte Suprema a ottobre esaminerà il bando per decidere se, come stabilito da due diversi tribunali di Appello, è incostituzionale. I nove giudici prenderanno in considerazione il secondo ordine esecutivo del presidente Trump, quello che limita gli ingressi dei cittadini da sei paesi a maggioranza musulmana per 90 giorni (Iran, Somalia, Sudan, Yemen, Siria e Libia) e sempre per 90 giorni ferma il programma di accoglienza dei rifugiati.

Corte Suprema: le norme ripristinate in vigore da giovedì - La Corte Suprema stabilisce che le disposizioni ripristinate del bando sui musulmani entreranno in vigore tra 72 ore, dunque giovedì, come indicato nello stesso provvedimento.

Trump: "E' una chiara vittoria" - La decisione della Corte Suprema sul bando "è una chiara vittoria per la nostra sicurezza nazionale". Lo dichiara il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in una nota diffusa alla stampa. "La mia prima responsabilità come Commander in Chief è quella di garantire la sicurezza degli americani e la decisione di oggi mi dà uno strumento importante per farlo. Sono inoltre gratificato dal fatto che la decisione sia stata assunta all'unanimità".

Amnesty International: "No al bando, il Congresso intervenga" - "Questo bando intollerante non può entrare in vigore: il Congresso deve agire immediatamente e annullarlo una volta per tutte". Ad affermarlo è Margaret Huang, direttore esecutivo di Amnesty International Usa, che sottolinea: "L'entrata in vigore creerà caos negli aeroporti. Invece che mantenere la sicurezza, questo bando demonizza milioni di innocenti".