Coronavirus, morto lo stilista giapponese Kenzo
Eʼ stato il primo designer nipponico a stabilirsi a Parigi, dove ha sviluppato tutta la sua carriera raggiungendo la fama internazionale
Lo stilista giapponese Kenzo Takada è morto a causa del coronavirus. "E' deceduto domenica 4 ottobre 2020 presso l'American Hospital di Neuilly-sur-Seine", ha annunciato un portavoce in una nota. L'81enne è stato il primo stilista nipponico a stabilirsi a Parigi, dove ha sviluppato tutta la sua carriera raggiungendo la fama internazionale.
Gli inizi - Dopo aver frequentato la scuola di moda Bunka Gaken di Tokyo, nel 1965 Kenzo si trasferì a Parigi. Tante le collaborazioni intraprese nella capitale francese, tra cui con la casa di moda Feraud e con la rivista Jardin des modes.
La nascita di Kenzo - Nel 1970, ha aperto la boutique Jungle jap e ha creato il marchio Kenzo. Nello stesso anno, in occasione della prima sfilata del marchio, la rivista francese Elle gli dedicò un numero speciale.
Moda per bambini e profumi - Forme e disegni ispirati al folclore giapponese e stile europeo si intrecciano e convivono nelle creazioni dello stilista scomparso. Nel 1977, Kenzo decise di ampliare il catalogo delle sue collezioni, dedicandosi anche alla moda per bambini e, dal 1988, ai profumi, che hanno contribuito ad accrescere la sua fama.
Vendita del marchio - Il marchio Kenzo dal 1980 è divenuto una società -presieduta da Françoise Baufumé- acquistata poi, nel 1993, dalla multinazionale francese LVMH.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali