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"Mine italiane" in Ucraina, Crosetto: "Diffidiamo la Russia su queste fake news"

Dura replica del ministro della Difesa dopo la foto diffusa dall'ambasciata russa in Italia: "Mente sapendo di mentire"

"Mine italiane" in Ucraina, Crosetto: "Diffidiamo la Russia su queste fake news" - foto 1
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L'Italia interviene sulla questione delle presunte "mine italiane" trovate in Ucraina, le cui foto sono state diffuse sui social dall'ambasciata russa.

"Diffidiamo la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento", afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "L'ambasciata russa in Italia, come già il ministero degli Esteri russo, mente sapendo di mentire. L'ultimo tweet dell'ambasciata russa contiene, in particolare, informazioni volutamente fuorvianti, non veritiere e gravemente denigratorie", aggiunge Crosetto, parlando di "un'allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese".

 

"Queste mine di fabbricazione italiana sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino ed esposte nell'estate del 2022 in una mostra di armi catturate nel parco 'Patriot' di Mosca", scrive l'ambasciata russa su Facebook, aggiungendo in toni sarcastici: "Quanti di questi 'souvenir d'Italie' rimangono ancora in terra ucraina? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire...".

 

Mosca "mente sapendo di mentire", è stata la risposta di Crosetto, che ha respinto "informazioni volutamente fuorvianti, non veritiere e gravemente denigratorie". Accusando le autorità russe di una "allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese, che ha sempre rispettato le norme del diritto internazionale". Il ministro della Difesa ha smontato la provocazione di Mosca ricordando che gli ordigni mostrati sui social "ricordano mine di fabbricazione italiana Valsella/Tecnovar, che non possono essere italiane per una moltitudine di ragioni".

 

Primo, perché "la produzione di mine antiuomo in Italia si è interrotta più di 28 anni fa con una moratoria del governo italiano e la successiva legge che le mise definitivamente al bando, a partire dall'adesione del nostro Paese, tra i primi firmatari del trattato di Ottawa contro le mine antiuomo". Inoltre, "mine antiuomo di produzione italiana sono state esportate solo fino agli inizi degli anni '90", ha aggiunto Crosetto, che su questo argomento si era già scontrato nei giorni scorsi con la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova.

 

La foto delle "mine souvenir" è soltanto l'ultima di una serie di stilettate lanciate dalla Russia all'Italia dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, attraverso la macchina social della sua sede diplomatica. A tre giorni dalle elezioni di settembre, erano stati pubblicati una serie di scatti che ritraevano il presidente Vladimir Putin insieme a quasi tutti i leader politici italiani, da Salvini a Conte, da Letta a Berlusconi. Prima che il leader russo diventasse un paria. E poi ancora, l'immagine di un blindato distrutto in Ucraina, secondo i russi un Lince italiano. Nient'altro che un fake, ma comunque un tentativo per dividere l'opinione pubblica italiana sull'opportunità o meno di continuare a fornire gratuitamente aiuti militari a Kiev.

 

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