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M.O., Netanyahu: "Stiamo colpendo Hamas con forza | Abu Mazen: intervenga Biden per fermare aggressione di Israele

L'esercito: colpiti 150 obiettivi nella Striscia. L'organizzazione palestinese: da inizio bombardamenti 126 vittime: Tre razzi lanciati dalla Siria

Medioriente, nuova giornata di bombardamenti tra Israele e Hamas

Pioggia di fuoco sui tunnel di Hamas. Al quinto giorno di guerra con Gaza, Israele, nei più intensi bombardamenti finora condotti, ha puntato alla rete sotterranea dei miliziani costruita dopo lo scontro del 2014, mentre continua il lancio di razzi dalla Striscia, circa 2mila dall'inizio delle ostilità. Secondo Hamas, le vittime palestinesi sono 126 e 830 i feriti.

La comunità internazionale assiste impotente all'escalation del conflitto: venerdì è stato l'Egitto a chiedere un cessate il fuoco anche parziale per evacuare i feriti dalla Striscia, ma finora senza successo.

 

Il fronte di Gaza non è l'unico. Alla vigilia del 15 maggio, data della "Nakba" con cui i palestinesi ricordano la nascita dello Stato di Israele nel 1948 e il loro esodo, la Cisgiordania è stata teatro di nuovi scontri con l'esercito israeliano. Secondo fonti di Ramallah, i morti in incidenti avvenuti in varie località sono almeno dieci. A nord dimostranti libanesi si sono accalcati alla frontiera di Israele sconfinando per poi rientrare - incalzati dal fuoco di avvertimento dei tank israeliani - nel loro territorio. E anche in Giordania una folla di manifestanti si è radunata al confine con i Territori per manifestare solidarietà con i palestinesi" al grido "Con lo spirito e il sangue, ti riscatteremo, Aqsa", in riferimento alla Moschea sulla Spianata a Gerusalemme.

 

Tunnel di Gaza

 Contro i tunnel di Gaza, luogo privilegiato dei comandi e delle trasmissioni di Hamas, si sono mosse l'aviazione (oltre 160 caccia), i tank e le forze di terra schierate lungo il confine. Insieme, in 40 minuti, con circa 450 colpi hanno centrato oltre 150 "obiettivi sotterranei" nel nord della Striscia, in particolare a Beit Lahiya. Non si sa al momento quanti miliziani siano rimasti uccisi nell'attacco.

 

 

"Avevo detto - ha ricordato il premier Benyamin Netanyahu - che avremmo colpito Hamas e gli altri gruppi terroristici con colpi significativi ed è quello che stiamo facendo. Ma non è ancora finita". "I leader di Hamas - ha proseguito - pensano di poter scappare dalla nostra presa. Non possono scappare. Li raggiungeremo ovunque. Ci hanno attaccato nella nostra festa (Jerusalem Day), hanno attaccato la nostra capitale, hanno lanciato missili sulle nostre città e continueranno a pagare un presso pesante per questo".

 

Abu Mazen: intervenga Biden per fermare aggressione

 Da Ramallah, la presidenza di Abu Mazen ha lanciato un appello all'amministrazione Usa di Joe Biden ad intervenire "immediatamente e rapidamente per fermare l'aggressione israeliana prima che le cose vadano fuori controllo". "Il governo israeliano è pienamente responsabile di questa pericolosa escalation, di questa tensione e del sangue versato dal popolo palestinese". La presidenza ha poi denunciato "le uccisioni brutali e programmate delle forze di occupazione israeliane contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme".

 

Pioggia di razzi su Israele Sulle città di Israele, in specie al sud, è  stato una continuo risuonare delle sirene di allarme, con la popolazione costantemente nei rifugi, seguito da una massiccio lancio di missili e dall'arrivo di droni: le vittime ad oggi restano 6. L'esercito ha fatto sapere che solo nella notte di giovedì i razzi lanciati sono stati oltre 200. Di questi, almeno 30 sono ricaduti nell'enclave palestinese.

 

Tre razzi sono stati lanciati dal territorio siriano verso le alture del Golan. Uno, difettoso, è caduto in territorio siriano, e gli altri due nel sud del Golan, nelle vicinanze del villaggio agricolo israeliano di Ramat Magshimim. Sono esplosi in zone aperte e non hanno provocato danni. Lo ha riferito la televisione pubblica israeliana Kan.

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