Lo scoppio in seguito ai pesanti scontri tra le milizie di Misurata, che sostengono il governo Serraj, e i residenti di Qaraboulli
Più di 30 persone sono morte e decine sono rimaste ferite nell'esplosione di un container di munizioni e fuochi d'artificio nella città di Qaraboulli, circa 60 chilometri a est di Tripoli, in Libia. Lo scoppio è avvenuto a seguito di pesanti scontri tra le milizie di Misurata, che sostengono il governo Serraj, e i residenti di Qaraboulli. Le vittime sarebbero in gran parte combattenti locali.
Secondo il sito Libya Observer, le violenze sono iniziate quando uno dei combattenti di Misurata ha aggredito un commerciante, che ha reagito uccidendolo. La brigata a cui apparteneva la vittima ha quindi attaccato l'abitazione del commerciante, che è riuscito a fuggire, dandola alle fiamme. Il gesto ha però scatenato la rabbia della gente e miliziani locali hanno lanciato un assalto alle basi dei combattenti di Misurata.
Non ci sono state vittime negli scontri, ma "quando i combattenti del posto hanno cominciato a passare al setaccio una delle basi, hanno dato alle fiamme un container, che era pieno di munizioni e fuochi d'artificio, innescando una forte esplosione che è stata sentira in tutta la città e che ha ucciso gran parte dei combattenti locali dentro la base", ha raccontato un testimone.
Durante la rivolta del 2011, la città di Qaraboulli prese le parti del regime di Muammar Gheddafi. Una volta caduto il regime, la città è passata sotto il controllo delle brigate di Misurata.
Inviato Onu: "Scosso da violenze, rispettare Ramadan" - "Sono scosso e rattristato dalla violenza segnalata e dalle vite perse a Qaraboulli. Esorto tutti a dar prova di moderazione ed a rispettare la santità del mese santo". Così l'inviato Onu in Libia, Martin Kobler, su Twitter dopo i disordini.