Molti edifici sono stati riconquistati dalle milizie libiche fedeli al presidente Fayez Sarraj
Sono state date alle fiamme le bandiere nere dell'Isis issate sui palazzi e sulle scuole di Sirte. Dopo che molti edifici della città sono stati riconquistati dalle milizie libiche fedeli a Fayez Sarraj, l'esercito ha sostituito i vessilli di Daesh con i colori dell'indipendenza del Paese, distruggendo le insegne dello Stato islamico. Lo riferisce una fonte locale a Sirte, come dice il sito Alwasat.
Ghasri ha aggiunto che "l'operazione è alla sua fase finale dopo l'attacco condotto dai suoi eroi e l'entrata nelle sale del centro Ouagadougou, negli edifici governativi, nell'ospedale Ibn Sina, nell'Università e negli edifici della Union Bank e della Commercial International Bank (Cib)". Il generale ha precisato che "carri armati e armi pesanti e leggere sono state impiegati nei combattimenti".
Intanto il generale Mohamed el Ghasri, portavoce delle milizie libiche impegnate a Sirte contro l'Isis, ha annunciato che l'ultima fase dell'operazione per la liberazione della città si chiama "Macomedes", nome antico della città.
Misrata-led forces inside Ouagadougou Conference Halls in Sirte pic.twitter.com/czE0za1lt2
— The Libya Observer (@Lyobserver) 10 agosto 2016