ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU

Libia, Al Sarraj esclude colloqui di pace con Haftar

Il generale si era detto disponibile al dialogo. Intanto il ministro degli Esteri Di Maio invita tutti i Paesi coinvolti a "parlare con una voce sola"

26 Set 2019 - 22:51
 © ansa

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Il premier libico Fayez Al Sarraj ha escluso colloqui di pace con il leader del governo rivale del suo Paese definendolo "un criminale di guerra". Il generale Khalifa Haftar, ha dichiarato intervenendo all'Assemblea generale dell'Onu, "non è un partner per la pace". Ha poi aggiunto che Haftar e i suoi sostenitori sono "golpisti" e che è loro la colpa dell'instabilità del Paese.

Il premier libico ha inoltre attaccato la prosecuzione delle "ingerenze" da parte delle potenze straniere, puntando il dito contro gli Emirati Arabi, l'Egitto e anche la Francia. Tutti paesi che finora, insieme alla Russia, hanno sostenuto Haftar, mentre a fianco di Sarraj, riconosciuto dall'Onu, ci sono Turchia e Qatar. Una risposta durissima al maresciallo Khalifa Haftar, le cui forze conducono un'offensiva contro Tripoli dall'aprile scorso, che, pur tornando ad accusare "gruppi terroristi e criminali" di mantenere il potere nella capitale, si è detto pronto ad un "dialogo inclusivo che preservi l'unità del territorio libico". 

Un durissimo attacco nel giorno un cui il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha invitato tutti i Paesi coinvolti nel dossier libico a "parlare con una voce sola". Di Maio ha parlato a margine dell'assemblea generale dell'Onu, di un summit sulla Libia con il segretario generale Antonio Guterres, i rappresentanti dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Ue Germania, Egitto, Emirati, Turchia, Unione Africana, Lega Araba. Un vertice preliminare in vista di quello che si terra' in ottobre in Germania, Paese che si e' offerto come sede ospitante per superare le storiche rivalita' tra Italia e Francia nel paese nordafricano. 

"Siamo in totale sintonia con l'Italia - gli ha fatto eco il ministro francese Jean Yves Le Drian -. L'obiettivo è lanciare un processo politico, non ci sarà una soluzione militare in Libia, quelli che lo pensano sbagliano e rischiano di portare il paese in una spirale terribile".

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