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Libano, atteggiamenti osceni con la statua della Madonna: condannati a studiare il Corano

Il giudice ha imposto a due giovani di recitare la sura del Corano in cui Maria viene definita "una delle più pure creature di Dio".

Libano, atteggiamenti osceni con la statua della Madonna: condannati a studiare il  Corano - foto 1
tgcom24

Due giovani libanesi sono stati condannati a studiare il ruolo che il Corano riserva alla Madonna per essersi esibiti in atteggiamenti osceni con una statua della madre di Gesù.

Per la prima volta nel Paese dei cedri un magistrato ha optato per una decisione "pedagogica" piuttosto che penale. Plauso dal mondo politico e religioso locale.

Il fatto – Secondo quanto riporta AsiaNews, due ragazzi di 17 e 18 anni hanno fatto irruzione in una chiesa del loro villaggio, nel distretto di Akkar, città a maggioranza cristiana. Qui, prina hanno tirato giù la statua e poi l'hanno dileggiata. I due hanno registrato la “bravata”, diffondendola attraverso WhatsApp. Ma la bravata è durata poco perché la polizia li ha identificati e portati davanti al pubblico ministero.

Il giudizio e la pena - Il magistrato ha citato la sura del Corano, "La famiglia di Imran", in cui Maria viene definita una delle più pure creature di Dio. La giudice ha imposto ai due ragazzi di leggere, assorbire e recitare i versetti in questione. I due colpevoli, al palazzo di Giustizia di Tripoli, si sono sforzati di imparare i passaggi sacri di fronte al personale per i minori. Quindi si sono detti pentiti.

Il premier - La decisione è stata accolta con favore nei vari ambienti politici e religiosi. Il primo ministro libanese Saad Hariri ha definito il caso come “l'apice della giustizia e un modo per trasmettere i concetti che musulmani e cristiani hanno in comune”.

Il vescovo - Intervistato dall'Orient le Jour, monsignor Georges Abou Jaoudé, vescovo maronita di Tripoli, ha approvato la decisione perché “favorisce la consapevolezza dei giovani, il cui comportamento spesso dimostra ignoranza”. Proprio per favorire il dialogo fra le nuove generazioni, il vescovo e il mufti di Tripoli, Sheikh Malek Chaar, hanno istituito una commissione interreligiosa.