FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

La Slovacchia boccia i sovranisti e promuove la liberale Caputova

Nel primo turno delle presidenziali tonfo del candidato governativo e dei due partiti anti Ue e anti migranti

La Slovacchia boccia i sovranisti e promuove la liberale Caputova - foto 1
-afp

La liberale Zuzana Caputova, critica con il governo in carica, è in pole position per diventare la prima presidente donna della Slovacchia nel ballottaggio del 30 marzo, dopo aver più che doppiato il rivale Maroš Šefcovic, sostenuto dal partito di governo, nel primo turno delle elezioni che si è svolto domenica 17 marzo.

L'avvocatessa ambientalista ha ottenuto il 40,57% dei voti contro il 18,66% di Šefcovic. Secondo i dati ufficiali, l'affluenza è stata del 48,74%. Si tratterebbe della prima grande sconfitta per i populisti a livello europeo.  ​

La leader liberale si è espressa infatti a favore dell'aborto e dei diritti per le coppie gay, spiegando che un bambino "vivrà meglio con due persone amorevoli dello stesso sesso" che in un orfanotrofio. Se Caputova, 45 anni, vincesse il secondo turno, diventerebbe il primo presidente donna della Slovacchia.

"Considero il messaggio degli elettori una forte richiesta di cambiamento", ha dichiarato. Esponente del partito 'Slovacchia Progressiva', che non ha seggi in parlamento, è una novità sulla scena politica, mentre il suo 52enne rivale conservatore, Sefcovic, è vice presidente della Commissione Europea.

Caputova è salita per la prima volta alla ribalta quando ha guidato una battaglia - durata quattordici anni - contro una discarica illegale. Più di recente si è unita alle proteste anti-governative in Slovacchia a seguito dell'omicidio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata, a febbraio dello scorso anno. Proteste che indussero il primo ministro Robert Fico a dimettersi.

I grandi sconfitti della tornata elettorale sono stati i candidati sovranisti: sotto il 15% si è fermato il giudice della Corte Suprema Stefan Harabin, espressione della destra populista, anti migranti e anti Ue; male anche Marian Kotleba, altra esponente dell'ultradestra.