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Kabul, uccisa attivista afghana con altre tre donne | Attirate in una trappola: arrestati due sospetti

La 29enne Frozan Safi era scomparsa da due settimane: le sarebbe stato promesso aiuto per lasciare il Paese

Quattro donne, tra le quali l'attivista e docente di Economia Frozan Safi, 29 anni, sono state assassinate in Afghanistan. Safi è il primo difensore dei diritti delle donne ad essere uccisa da quando i talebani sono tornati al potere a Kabul. La giovane era scomparsa da circa due settimane. Con altre tre donne sarebbe stata attirata in una trappola, in una casa di Mazar-i-Sharif, con la promessa di poter lasciare il Paese. Arrestati due sospetti.

Il corpo di Frozan Safi, scomparsa il 20 ottobre scorso, è stato identificato in un obitorio nella città di Mazar-i-Sharif, nel nord dell'Afghanistan. Era crivellato di colpi d'arma da fuoco e il volto era sfigurato.

 

 

"L'abbiamo riconosciuta dai suoi vestiti. I proiettili le hanno distrutto la faccia", ha detto la sorella di Safi, Rita, che è una dottoressa. "C'erano ferite da proiettile dappertutto, troppe da contare, sulla testa, sul cuore, sul petto, sui reni e sulle gambe". Il suo anello di fidanzamento e la sua borsa non sono stati rinvenuti, ha aggiunto la sorella Rita al Guardian.

 


 

Secondo Sayed Azim Sadat, direttore del Zainuddin Mohammad Babar Cultural Center, la 29enne stava disperatamente tentando di lasciare il Paese, temendo per la propria vita sotto il regime dei talebani e sperando di raggiungere il fidanzato, anche lui attivista ma già fuggito all'estero.

 

Tre settimane fa, ha raccontato il direttore del centro, Safi era andata a incontrare qualcuno che affermava di poterla aiutare a lasciare l'Afghanistan. Non aveva mai fatto ritorno.

 

Arrestati due sospetti - Con Frozan Safi, in una casa di Mazar-i-Sharif, sono state trovate morte anche altre tre donne. Due sospetti sarebbero stati arrestati, come annuncia un portavoce dei talebani Qari Sayed Khosti.

 

Le donne sarebbero "state invitate in casa dai sospettati", secondo le prime indagini rese note dal portavoce del ministero dell'Interno dei talebani Sayed Khosti. Ma Khosti non ha precisato se i due abbiano anche confessato di averle assassinate, né ha fornito una motivazione per le uccisioni o dato le generalità delle altre tre vittime.

 

Le quattro donne pensavano di essere in contatto con una persona che le avrebbe aiutate a uscire dal Paese, ed erano salite su una macchina che credevano fosse diretta all'aeroporto.

 

Attivisti in pericolo - Numerose attiviste e attivisti hanno dichiarato di aver ricevuto telefonate da persone che sostenevano di poter facilitare la loro fuga dal Paese. Da quando i talebani hanno preso Kabul il 15 ottobre, migliaia di persone sono fuggite all'estero, in parte nelle caotiche evacuazioni gestite da Usa e Nato.

 

Da allora i talebani hanno rassicurato la comunità internazionale dicendo che non avrebbero impedito la partenza di afghani e stranieri con passaporti e visti validi; centinaia hanno lasciato l'Afghanistan in aereo e via terra dalla fine di agosto, ma chi non ha passaporto o visto non ha opzione di fuga immediata.

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