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Abu Mazen a Blinken: "Usa riconoscano la Palestina" | Netanyahu: "La guerra finirà con la distruzione di Hamas"

Proposto ai mediatori un piano di cessate il fuoco in 3 fasi. Israele pronto ad attaccare Rafah se fallisce la trattativa. Hamas chiede la liberazione di 1.500 palestinesi più tutti i minori e gli anziani. Usa: "Ucciso comandante filo-Iran in attacco in Iraq"

08 Feb 2024 - 00:14

La guerra in Medioriente giunge al giorno 124. In risposta ai mediatori del Qatar e dell'Egitto, Hamas ha proposto un piano di cessate il fuoco in tre fasi che prevederebbe lo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi, la restituzione di corpi o resti delle persone uccise, la ricostruzione di Gaza, il ritiro completo delle forze israeliane dall'enclave. In particolare, si chiede la liberazione di 1.500 detenuti, oltre a tutti i minori e gli anziani. Il totale passerebbe così a un numero compreso tra 3mila e 5mila palestinesi. La replica di Israele non si è fatta attendere: "Richieste inaccettabili. E se i negoziati falliscono, siamo pronti ad attaccare le postazioni di Hamas a Rafah". Abu Mazen a Blinken: "Gli Stati Uniti riconoscano la Palestina". Netanyahu ribadisce: "La guerra finirà solo con la distruzione di Hamas". Usa: "Ucciso comandante filo-Iran in attacco in Iraq".


Un attacco aereo americano in Iraq ha ucciso un comandante dei Kataib Hezbollah, gruppo armato filo-iraniano coinvolto in attacchi contro le truppe di Washington. Lo hanno rivendicato le forze armate statunitensi.


Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un nuovo contatto telefonico con il Presidente egiziano Al Sisi focalizzato sui seguiti del Vertice Italia-Africa, a partire dall'attuazione dei progetti del Piano Mattei per l`Africa, che ha nell`Egitto uno dei Paesi pilota. La conversazione telefonica, ha anche affrontato l'attuale situazione in Medioriente e la liberazione degli ostaggi.


Il segretario di Stato Usa Antony Blinken afferma di aver messo in guardia il premier israeliano Benyamin Netanyahu da azioni che "infiammano le tensioni". Blinken invita Israele a considerare i civili "prima di tutto" in qualsiasi operazione a Rafah, l'area a sud della Striscia dove Netanyahu ha annunciato che andrà l'esercito israeliano. 


La continuazione della guerra a Gaza da parte del premier israeliano Benyamin Netanyahu dimostra che il suo obiettivo è il "genocidio". Ad affermarlo è un funzionario di Hamas.


Al Jazeera afferma che una serie di esplosioni hanno avuto luogo in tutta Baghdad, e fonti della sicurezza affermano che un attacco di droni ha preso di mira un'auto e ha ucciso tre persone.


Un alto funzionario di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha affermato che le affermazioni del premier israeliano Netanyahu dimostrano "una forma di spacconaggine politica, che indica la sua intenzione di portare avanti il conflitto nella regione". Hamas è "pronto ad affrontare tutte le opzioni", ha aggiunto Abu Zuhri, come riporta il Guardian. 


"Siamo quasi vicini alla vittoria, che è la distruzione totale di Hamas. Se ci arrendiamo ad Hamas non solo non arriveremo al rilascio degli ostaggi, ma a un secondo massacro. Il giorno dopo la guerra, sarà il giorno dopo Hamas. A Blinken ho detto che dobbiamo smilitarizzare completamente Gaza". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu.


E' importante "il riconoscimento Usa dello Stato palestinese e della sua piena adesione all'Onu attraverso una decisione del suo Consiglio di sicurezza". Lo ha detto il presidente Abu Mazen incontrando a Ramallah, in Cisgiordania, il segretario di Stato Usa Antony Blinken, al quale ha ribadito che Israele deve "fermare subito la sua aggressione a Gaza". Abu Mazen ha quindi ribadito - secondo l'agenzia Wafa - la necessità di una Conferenza internazionale di pace, sottolineando che "la pace e la sicurezza si ottengono attraverso l'attuazione dei 2 Stati" con uno palestinese con Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza. 


Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto si è espresso contro le sanzioni Ue ai coloni israeliani, affermando che "ciò potrebbe esacerbare le tensioni e prolungare gli sforzi antiterrorismo". Lo rende noto via X Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese, Viktor Orban. Il ministro ha bollato l'idea - di cui si discute in questi giorni a Bruxelles - di mettere in campo misure restrittive come "inappropriate" criticando "il dibattito molto acceso dell'Ue sulle sanzioni, che sottolinea un forte sentimento anti-israeliano in Europa e negli Stati Uniti, insieme ai crescenti episodi di antisemitismo".


"Abbiamo ricevuto un aggiornamento, abbiamo avuto un avviso dai mediatori del Qatar. Li stiamo controllando. Il Mossad sta esaminando attentamente ciò che ci è stato presentato". Lo ha detto il portavoce del governo israeliano Avi Hyman sulle trattative in corso sull'accordo per gli ostaggi. 


Israele chiederà ai mediatori "di fare pressione su Hamas affinché presenti una nuova proposta". Lo ha detto una fonte israeliana, secondo cui la controproposta dei fondamentalisti di Gaza "contiene molte questioni sulle quali non c'è alcuna possibilità che lo Stato ebraico sia d'accordo".



Dopo aver incontrato il segretario di Stato Usa Antony Blinken per discutere di un possibile accordo sugli ostaggi con Hamas, Benyamin Netanyahu terrà una conferenza stampa a Gerusalemme. Lo riferiscono i media ebraici precisando che si tratta della prima che il premier tiene nella città invece che nel quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv dall'inizio della guerra. 


Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha detto di sperare in un accordo tra Israele e Hamas sugli ostaggi ma ha abcghe spiegato che "c'è ancora molto lavoro da fare". Dopo l'incontro a Gerusalemme con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Blinken ha riferito inoltre di aver discusso di "misure supplementari" per portare "aiuti necessari" nella Striscia di Gaza. 


Un nuovo ciclo di colloqui sugli ostaggi israeliani a Gaza mediato da Egitto e Qatar inizierà domani al Cairo. Lo riferiscono media egiziani, secondo quanto riporta Haaretz.


L'incontro privato fra il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il capo di stato maggiore israeliano, generale Herzi Halevy, è saltato. La ragione, sostiene Israel ha-Yom, è dovuta all'opposizione espressa dall'ufficio del premier Benyamin Netanyahu. Una fonte politica, citata dal giornale, ha rilevato che nei rapporti diplomatici non è normale che un ministro straniero incontri un responsabile militare dell'altro Paese senza la presenza di un dirigente politico: "Israele non è una repubblica delle banane".


Molte delle richieste della controproposta di Hamas per un'intesa sono inaccettabili da Israele sotto ogni punto di vista. Lo ha ribadito al Canale 13 una fonte israeliana secondo cui la questione sul tavolo è ora se rigettare del tutto le richieste o intraprendere negoziati nel tentativo di ammorbidirle.


Se i negoziati sugli ostaggi falliscono, Israele "è pronto ad attaccare le postazioni di Hamas a Rafah", nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l'Egitto. Lo ha detto l'emittente israeliana Kan tv, secondo cui il messaggio è stato inoltrato dallo Stato ebraico al Qatar.


Nella proposta di accordo Hamas chiede, oltre alla liberazione di 1.500 detenuti palestinesi (di cui 500 condannati all'ergastolo), anche il rilascio di "tutti i prigionieri palestinesi in Israele che sono più giovani di 19 anni o più anziani di 50 anni, così come di quelli malati". Lo riporta il quotidiano libanese Al-Akhbar - considerato vicino agli Hezbollah e alla stessa Hamas - ripreso dai media israeliani. Secondo calcoli dei media internazionali si arriverebbe a un totale tra i 3.000 e i 5.000 prigionieri.


Sale a dieci morti, tra cui sei civili, il bilancio dei ripetuti raid aerei attribuiti a Israele e compiuti nella notte nel centro cittadino di Homs, una delle più importanti città della Siria. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Secondo i media locali è stato un raro attacco israeliano nel cuore di un centro abitato siriano. Da più di dieci anni Israele colpisce regolarmente postazioni iraniani e di milizie filo-iraniane in Siria ma di solito colpisce aree periferiche o lontane dai centri urbani. Secondo il bilancio aggiornato, tra le quattro vittime non civili due non erano di nazionalità siriana mentre le altre due devono ancora essere identificate. 


Per l'intesa con Israele sugli ostaggi, Hamas propone un piano di cessate il fuoco di 135 giorni in tre fasi (45 giorni ciascuna). Lo riferisce la Reuters che ha visionato la bozza della risposta di Hamas. La prima fase prevede la liberazione di donne, anziani, malati e maschi sotto i 19 anni in cambio di donne e minori palestinesi detenuti; la seconda fase lo scambio degli altri uomini con altri detenuti e il ritiro dei soldati israeliani da Gaza; la terza la restituzione dei corpi. 


In risposta ai mediatori del Qatar e dell'Egitto, il movimento estremista palestinese Hamas ha proposto un piano di cessate il fuoco in tre fasi che prevederebbe lo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi, la restituzione di corpi o resti delle persone uccise, la ricostruzione di Gaza, il ritiro completo delle forze israeliane dall'enclave, secondo una bozza di documento vista dall'agenzia Reuters. Secondo quanto riferito, Hamas avrebbe di consentire la ricostruzione degli ospedali e dei campi profughi a Gaza e l'uscita delle forze di terra israeliane dalle aree popolate della Striscia già durante la prima fase dell'eventuale accordo.


Israele stima che fino a 50 ostaggi sequestrati da Hamas il 7 ottobre e portati nella Striscia di Gaza potrebbero essere morti. Lo riporta in esclusiva il Wall Street Journal, secondo cui questa stima israeliana è stata condivisa con funzionari Usa e dell'Egitto e il numero è stato usato nell'ambito dei negoziati sugli ostaggi fra Israele e Hamas. Si tratta di una cifra notevolmente superiore rispetto ai 29 morti riconosciuti pubblicamente da Israele.


Gli Houthi hanno lanciato sei missili balistici antinave dal territorio dello Yemen verso due navi mercantili che si trovavano nella parte meridionale del Mar Rosso e nel Golfo di Aden: una delle due navi ha subito lievi danni. Lo ha reso noto su X il Comando militare statunitense in Medioriente.


E' salito a cinque morti, tra cui tre civili, il bilancio degli attacchi israeliani nella regione di Homs, nella Siria centrale. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, mentre il ministero della Difesa siriano ha citato un numero imprecisato di civili uccisi o feriti.


La Camera Usa ha bocciato il disegno di legge, proposto dai repubblicani, per separare gli aiuti ad Israele da quelli all'Ucraina e a Taiwan, come previsto dal pacchetto del presidente Joe Biden. Si tratta della seconda disfatta per il Grand old party alla Camera in pochi minuti dopo il fallimento dell'impeachment al segreatrio degli Interni.


"Quattro persone sono rimaste uccise, tra cui due civili, negli attacchi israeliani sulla città di Homs". Lo ha reso noto Rami Abdel Rahman, che dirige l'Ong Osservatorio siriano per i diritti umani. Il ministero della Difesa siriano ha riferito che "il nemico israeliano ha lanciato attacchi aerei dalla direzione a nord di Tripoli (Libano) prendendo di mira una serie di siti nella città di Homs e nelle sue campagne, uccidendo e ferendo un certo numero di civili".

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