Avvocato per i diritti umani, la moglie di George accusa il Daesh di crimini contro l'umanità: "E' stato commesso un genocidio" nei confronti del popolo di origine curda e con religione propria
Amal Clooney - la moglie di George - ha deciso di difendere le migliaia di donne yazide rapite, stuprate e torturate dai jihadisti dell'Isis in Iraq e Kurdistan. La donna - da sempre impegnata, come avvocato, in battaglie umanitarie - ha chiesto alla Corte penale internazionale di aprire un'inchiesta per crimini contro l'umanità ai danni della minoranza yazida.
Gli yazidi sono un gruppo di tribù di lingua curda e di religione propria. Attaccati dall'Isis poiché ritenuti miscredenti, stanno tuttora cercando di sfuggire alla furia omicida degli jihadisti cercando rifugio sulle montagne e nascondendosi in grotte. Alcuni di loro sono stati sepolti vivi in fosse comuni dai combattenti del Daesh. Il loro credo religioso si basa sulla tolleranza e su sentimenti pacifici: circoncisi come gli ebrei, adorano il Sole e credono fortemente alla trasmigrazione delle anime.
Le donne yazide violentate "sono state sottoposte in schiavitù dai terroristi dell'Isis, che hanno apertamente dichiarato l'intenzione di commettere un genocidio. Sono stati commessi stupri in modo sistematico, e ancora ne vengono commessi" - ha dichiarato Amal all'evento Women in the world, organizzato dal New York Times. "E' arrivato il momento di portare i leader dell'Isis alla sbarra all'Aja", ha aggiunto l'avvocato di origine libanese.
Alla manifestazione ha anche partecipato la candidata al Nobel Nadia Murad Basee Taha. Yazida originaria di Sinjar, Nadia è rimasta orfana nell'agosto del 2014, quando i combattenti dell'Isis hanno massacrato sua madre e i suoi sei fratelli. Dopo essere stata catturata con altre 5.000 donne, è stata deportata a Mosul, dove per tre mesi ha subito violenze di ogni genere. Una volta riuscita a scappare, si è rifugiata in Germania e ha iniziato a lavorare con l'Onu: ora si batte per la causa degli yazidi. "Sono onorata di rappresentare Nadia e la comunità degli yazidi nella loro battaglia per avere giustizia" - ha concluso Amal Clooney.