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Più di seicento persone hanno ricevuto cure mediche per gravi difficoltà respiratorie nella zona meridionale dell’Iraq, dopo aver inalato cloro gassoso. L’episodio si è verificato nella notte tra sabato e domenica, in seguito a una perdita da un impianto di trattamento delle acque situato lungo la strada che collega Najaf e Kerbala, città sante per la comunità sciita e sede dei santuari dell’Imam Hussein e di suo fratello Abbas. La notizia è riportata dal quotidiano francese Le Figaro.
In questi giorni Kerbala ospita milioni di pellegrini sciiti, molti dei quali raggiungono la città a piedi per partecipare alle celebrazioni di Arbaeen. Si tratta di uno dei più grandi raduni religiosi al mondo, che ricorda il quarantesimo giorno di lutto per il martirio dell’Imam Hussein, nipote del Profeta Maometto e figura centrale per l’Islam sciita.
Secondo una nota diffusa dal Ministero della Salute iracheno, “sono stati registrati 621 casi di soffocamento a seguito di una fuga di cloro gassoso a Kerbala. Tutti hanno ricevuto le cure necessarie e hanno lasciato gli ospedali in buone condizioni di salute”.