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Iran, quinto giorno di proteste: 13 morti e caos in strada

Trecento gli arresti tra Teheran, Izeh e Arak. Cadono nel vuoto gli appelli del presidente Rohani

Iran, quinto giorno di proteste: 13 morti e caos in strada - foto 1
ansa

In Iran non si fermano le proteste antigovernative che contestano il carovita e la corruzione del regime.

Secondo fonti ufficiali le vittime sono almeno 13. Le forze di sicurezza hanno respinto "dimostranti armati" che cercavano di prendere d'assalto stazioni di polizia e basi militari in diverse città. E la tensione non accenna a calare nonostante l'invito di Rohani.

Le reazioni internazionali - E mentre il presidente della Repubblica islamica, Hassan Rohani apre ai manifestanti purché le proteste non sfocino in violenze, Donald Trump continua a twittare in sostegno ai dimostranti suscitando le reazioni indispettite di Teheran.

In serata è intervenuta anche l'Unione europea attraverso la portavoce dell'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini: "Siamo stati in contatto con le autorità iraniane e ci aspettiamo che il diritto a manifestare pacificamente e la libertà di espressione siano garantiti, come conseguenza delle dichiarazioni pubbliche del presidente Rohani". Appelli simili sono stati lanciati anche dal ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, e dal suo collega tedesco, Sigmar Gabriel. 

L'appello all'unità di Rohani - Al quinto giorno di violente proteste, il presidente Hassan Rohani ha lanciato un appello all'unità tra "governo, Parlamento, giustizia e esercito" per tutelare gli "interessi nazionali" contro quello che ha definito un "piccolo gruppo che grida slogan illegali, insulta la religione e i valori della rivoluzione islamica".

La tv ha parlato di scontri diffusi, con vittime a Tuyserkan, Shahinshahr mentre altre fonti parlano di analoghe manifestazioni a Izeh, oltre che nella capitale Teheran. Ad Izeh, come riferito dal parlamentare Hedayatollah Khademi, due persone sono rimaste uccise e altre ferite.

La sfida al regime -  A Teheran una ragazza è diventata il simbolo della protesta perché ha sfidato le autorità e l'obbligo di indossare il velo. La donna ha fatto sventolare pubblicamente il suo hijab nel mezzo di una strada affollata. Il volto è rapidamente divenuto noto, grazie ad un video amatoriale sui social nonostante le autorità abbiano bloccato l'accesso a Instagram e Telegram. E per questo la ragazza è stata poi arrestata.

La protesta prosegue in serata - E nella serata di lunedì le strade di Teheran si sono nuovamente riempite di manifestanti. Secondo la Bbc online alcune auto sono state date alle fiamme mentre diverse manifestazioni hanno acceso altre piazze del Paese. Già nel pomeriggio la tv di Stato iraniana aveva mostrato immagini di banche private assaltate, vetrine sfondate, automobili rovesciate e incendiate.