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India, la battaglia di Swati: sciopero della fame contro gli stupri

Vuole processi più veloci, una giustizia più rigida e addirittura la pena di morte. Nel giro di pochi mesi, due minorenni sono state violentate e uccise. Le proteste non si fermano

India, la battaglia di Swati: sciopero della fame contro gli stupri - foto 1
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Avevano 11 e 8 anni le ultime due minorenni stuprate e uccise in India.

Le proteste sono esplose per le strade e sui social. Il Governo è accusato di essere troppo tollerante nei confronti di chi si macchia di questi reati. Ma la Commission for Women di Nuova Delhi vuole fare di più. Il capo dell'organizzazione, Swati Maliwal, è al sesto giorno di sciopero della fame. Accanto a lei, centinaia di attivisti e sostenitori.

Pene più severe Gli attivisti chiedono anche la condanna a morte per chi è colpevole di stupro. Dal 13 Aprile Swati Maliwal porta avanti uno sciopero della fame per non lasciar cadere l'attenzione sul problema. Non è una forma di protesta semplice, specialmente a Nuova Delhi dove la temperatura percepita è attualmente di 37 gradi. Attorno a lei, attivisti e sostenitori che l'aiutano in questa battaglia e cercano almeno di non farle mancare l'acqua. Come palcoscenico di una lotta così importante ha scelto il Rajghat, un memoriale al Mahatma Gandhi, che insegnato la protesta non violenta quando l'India reclamava la propria indipendenza. In centinaia si sono riuniti per chiedere a gran voce una giustizia più rigida verso gli stupratori e l'uguaglianza dei diritti fra uomini e donne. Ogni giorno arrivano nuove persone, a volte semplicemente dei passanti che si fermano per aderire alla mobilitazione.

Le donne continuano a essere discriminate Nonostante le riforme, chi è vittima di stupro o molestie deve continuamente affrontare barriere legali e culturali in India. "Le donne qui non sono al sicuro, da nessun punto di vista", sostiene la 27enne Davinder Kaur, membro della campagna "Rape Roko" ("Stop agli stupri"). "Quando esco di casa dopo le 21:30 non mi sento tranquilla per niente. Non mi sento al sicuro quando prendo il pullman o quando parlo con estranei. Gli stupri e le aggressioni con l'acido sono in aumento. Devono esserci leggi più severe per questi reati", ha spiegato alla CNN. Kaur è una dei sostenitori dello sciopero di Maliwal e chiede anche un maggior numero di agenti di polizia nella strade e processi più rapidi per chi ha stuprato o molestato una ragazza.