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Guerra Ucraina, il bilancio del conflitto un mese dopo l'invasione russa

Quello che doveva essere, nelle intenzioni russe, un blitz, si sta rivelando un'operazione più complicata

All'alba del 24 febbraio l'esercito di Mosca sferra l'attacco all'Ucraina e su ordine di Vladimir Putin invade il Paese.

"L'operazione militare speciale" annunciata dal presidente russo in tv si rivela subito come un attacco totale e su vasta scala. Quello che doveva essere, nelle intenzioni russe, un blitz, si sta rivelando un'operazione più complicata. A un mese ecco un primo bilancio: vittime, feriti, strategie militari e trattative.

La fabbrica dei tank di Putin costretta allo stop

La situazione

La capitale Kiev è sotto tiro. Bombardamenti hanno colpito un centro commerciale e grattacieli nei quartieri di Sviatoshynskyi e Shevchenkivskyi. Da un parco pubblico a Kiev, il sindaco Vitali Klitschko ha detto che i bombardamenti russi hanno ucciso finora 264 civili nella capitale, compresi quattro bambini. Le forze russe hanno colpito anche l'antica città di Chernihiv nel nord dell'Ucraina. Il governatore della regione ha affermato che è andato distrutto un ponte che era stato fondamentale per le evacuazioni e le consegne di aiuti. I residenti di Chernihiv sono senza acqua pulita e gas per cucinare e riscaldare.

 

Mariupol martoriata

La città portuale strategica sul Mar d'Azov, è diventata un simbolo della distruzione della guerra. Circa 100mila dei 430.000 abitanti rimangono intrappolati, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. Sono soggetti a incessanti bombardamenti russi dal mare e dal cielo, e stanno lottando per sopravvivere senza calore, cibo o acqua pulita. Zelensky ha accusato i russi di aver sequestrato un convoglio umanitario che stava cercando di portare cibo e rifornimenti necessari ai residenti. Il vice primo ministro Iryna Vereshchuk ha detto che 11 autisti di autobus e quattro soccorritori sono stati fatti prigionieri. Zelensky ha denunciato come quello che sta accadendo a Mariupol sia "inumano". Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha descritto la situazione come un "inferno vivente".

 

Un mese di guerra in Ucraina: la timeline del conflitto

 

I rifugiati ucraini

Molti degli oltre 3,5 milioni di persone che sono fuggite dall'Ucraina dall'inizio dell'invasione hanno raccontato storie da incubo di morte, distruzione e dolorosa separazione dai propri cari. Testimoni raccontano che a Kharkiv è terribile: non c'è elettricità o acqua, e ai bambini non vengono date medicine o cibo.  Alla stazione ferroviaria di Przemysl, in Polonia, Kateryna Mytkevich ha riferito come la sua famiglia sia rimasta intrappolata nella città settentrionale di Chernihiv per tre settimane sperando la guerra passasse, ma poi "le bombe hanno cominciato a cadere. I nostri figli stanno morendo". Anche Volodymr Fedorovych, 77 anni, è fuggito da Chernihiv: "Non c'era niente, non c'era nemmeno il pane". Ha detto che il pane veniva portato ogni tre giorni, e un giorno si è allontanato dalla fila del pane quando una bomba è caduta senza preavviso. Sedici persone sono morte e 47 sono state portate in ambulanza, alcune di loro senza braccia e gambe. I funzionari ucraini hanno detto che 10 persone sono state uccise in un bombardamento di una linea del pane la scorsa settimana.

 

 

La Russia ha commesso crimini di guerra?

Secondo gli Stati Uniti, si'. Anche l'Alto rappresentante della politica estera europea Jospe Borrell ha lanciato accuse precise. Il segretario di Stato Antony Blinken ha detto che ci sono stati numerosi rapporti credibili di "attacchi indiscriminati e attacchi che mirano deliberatamente ai civili, così come altre atrocità". Le forze russe hanno distrutto condomini, scuole, ospedali, infrastrutture critiche, veicoli civili, centri commerciali e ambulanze, "lasciando migliaia di civili innocenti uccisi o feriti". Blinken ha detto che gli Stati Uniti lavoreranno con altri per perseguire i colpevoli. Né la Russia né gli Stati Uniti riconoscono l'autorità della Corte Penale Internazionale de L'Aia, ma gli Stati Uniti potrebbero comunque aiutare un'azione penale davanti alla corte, che sta già indagando sulle atrocità.

 

Le perdite militari russe e ucraine

Una cifra esatta e' difficile da determinare, poiché i numeri ufficiali non sono stati regolarmente rilasciati da nessuno dei due fronti. La Nato ha stimato che da 7mila a 15mila soldati russi siano stati uccisi - la prima stima pubblica dell'alleanza sulle perdite russe dall'inizio della guerra. La Russia ha rilasciato poche informazioni. Il 2 marzo Mosca ha spiegato che quasi 500 soldati erano stati uccisi e quasi 1.600 feriti. La cifra più recente delle perdite militari dell'Ucraina è venuta da Zelenskyy il 12 marzo, quando ha detto che circa 1.300 militari ucraini erano stati uccisi in azione.

 

Vittime civili

L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha riferito che dal 24 febbraio, quando è iniziato l'attacco armato della Federazione Russa contro l'Ucraina, alla mezzanotte del 22 marzo 2022 (ora locale), sono stati registrati 977 morti e 1.594 feriti tra i civili. Tra i morti risultano 12 ragazze e 27 ragazzi, e 42 bambini. Il bilancio reale sarebbe più grave

 

I negoziati L'ultimo round di negoziati fra la delegazione russa e quella ucrainaè' avvenuto lunedì scorso, le trattative secondo entrambe le parti sono difficili ma proseguono. Gli incontri avvengono in videoconferenza dopo una prima fase di confronto in territorio bielorusso. Le delegazioni di Kiev e Mosca stanno negoziando su sei punti: neutralità, disarmo e garanzie su sicurezza dell'Ucraina, la rimozione del blocco all'utilizzo della lingua russa in Ucraina, lo status della regione indipendentista del Donbass e quello della Crimea.

 

La scorsa settimana la Turchia ha ospitato un vertice dei ministri degli esteri russo Lavrov e ucraino Kuleba. Secondo quanto sostenuto da Ankara, ci sarebbe una possibile bozza di accordo su quattro punti: dichiarazione di neutralità di Kiev e definitivo abbandono di progetto su adesione Nato, la smilitarizzazione dell'Ucraina con correlate garanzie sulla sicurezza e revoca delle restrizioni sull'utilizzo della lingua russa in Ucraina. Zelensky ha sempre sottolineato invece la fermezza di Kiev, contraria a qualsiasi compromesso su integrità territoriale e autonomia del Paese mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov ha ribadito i dubbi sulla reale volontà di Kiev di raggiungere un accordo.

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